È morto Davide “Bo Pils” Pilloni, muralista talentuoso.

Il giovane artista apprezzato in tutta l’Isola aveva solo 38 anni ed è venuto a mancare a causa di un bruttissimo male che lo aveva colpito negli ultimi mesi.

Il lutto è in tutto il mondo sardo dell’arte, ma soprattutto ad Assemini, la sua città.

“Davide era un artista, un muralista talentuoso – commenta il sindaco Mario Puddu -. Con le sue opere ha reso lustro e abbellito Assemini e tante altre città. Quando terminò il murale nel quartiere di Montelepre (un bellissimo murale) avevo detto che Davide entrava di diritto nella storia di Assemini. Oggi ci ha lasciato, troppo, troppo presto, ma rimarranno le sue opere. Un grande abbraccio e le nostre più vive condoglianze al fratello Giuseppe e ai suoi amici e familiari più cari. In su Chelu siat, Davide”.

L’opera realizzata a Montelepre, Assemini

“Una notizia che mai avrei voluto apprendere – scrive l’ex sindaco di San Nicolò d’Arcidano Emanuele Cera -. Ti abbiamo apprezzato per il tuo grande talento artistico e per la bontà che contraddistingueva la tua persona, chi ti ha conosciuto ti ha voluto bene perché eri umile e buono. Ti ringrazio per quello che hai fatto per noi e per la comunità di San Nicolò che per anni ho rappresentato, anche grazie a te abbiamo abbellito il nostro paese. Avresti ancora dato tanto, con te i muri dei nostri paesi avrebbero risaltato in colori e bellezza, la tua grande passione e maestria era unica. Mancherai tanto, riposa in pace caro amico, che la terra ti sia lieve Davide Pils BO Pili, un abbraccio al papà e alla famiglia tutta”.

“Con immensa tristezza la famiglia Sabiucciu con l’Associazione il Battito di Gianfranco Sabiucciu si uniscono al dolore per la perdita del carissimo amico Davide Pils BO Pili. È stato un piacere averti conosciuto e lavorato con te! Vola alto tra gli Angeli. Sicuramente lassù avevano bisogno di un artista come te! Ciao Davide”, questo il commiato pubblicato sulla pagina in ricordo dell’atleta Gianfranco Sabiucciu a cui Davide Pils aveva dedicato un bellissimo murale nel 2019.

“Ci ha lasciati, a soli 38 anni, il muralista Davide Pilloni, in arte Pils Bo Pili – si legge sulla pagina Facebook del Comune di Siliqua -. La sua arte ci aveva portato un po’ di bellezza, in un momento in cui di bellezza avevamo particolare bisogno. La sua opera resterà tra noi come eredità di un talento andato via troppo presto. La Comunità di Siliqua si stringe al dolore dei familiari e di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato”.

Ma sono decine e decine i post dedicati a questo giovane artista così sfortunato. Lo ricordano Sindaci, associazioni, attività imprenditoriali a cui Davide aveva dedicato il suo tempo e la sua arte. Ora lui non c’è più, ma la sua arte rimarrà per sempre a colorare e a rendere più bella la Sardegna.

La Sardegna perde uno dei protagonisti silenziosi del suo calcio. Stefano Vavoli, ex portiere professionista, è scomparso a Quartu Sant’Elena oggi, 22 dicembre 2025, a pochi giorni dal suo 65° compleanno. Nato a Terracina il 30 dicembre 1960, Vavoli ha legato una parte importante della sua carriera e della sua vita all’Isola, che negli anni è diventata molto più di una semplice tappa sportiva.

Cresciuto nel settore giovanile del Genoa, esordì giovanissimo tra i professionisti: a soli 19 anni difese la porta rossoblù in Serie B, collezionando tre presenze in un momento reso particolare dalle contemporanee assenze dei portieri titolari. Da lì prese avvio un percorso fatto di sacrifici, categorie inferiori e una passione per il calcio che non lo avrebbe mai abbandonato.

Il primo legame con la Sardegna arrivò nelle stagioni successive, quando Vavoli vestì la maglia del Sorso Calcio. Fu proprio l’esperienza nell’Isola a rilanciarne il profilo, tanto da attirare, nell’estate del 1986, l’attenzione del Verona. In Veneto ricoprì il ruolo di secondo portiere alle spalle di Giuliano Giuliani e riuscì a coronare il sogno della Serie A. L’esordio nella massima serie avvenne il 12 ottobre 1986, nella sfida Udinese-Verona terminata 2-2, seguita una settimana dopo dalla gara casalinga contro l’Avellino, ancora una volta chiusa in parità.

Conclusa l’esperienza in Serie A, Vavoli tornò a calcare i campi della Serie C con Massese, Jesi, Turris e Campania. Nel 1992, il fallimento di quest’ultima società lo lasciò svincolato, segnando una nuova svolta nel suo percorso. Dopo un anno di inattività, fu ancora la Sardegna a offrirgli una nuova opportunità: accettò la proposta dell’Iglesias, nel Campionato Nazionale Dilettanti, tornando così su quei campi che sentiva ormai come casa.

Nel 1995 decise di appendere definitivamente i guanti al chiodo, ma non si allontanò dal calcio. Iniziò infatti l’attività di preparatore dei portieri in diverse squadre dilettantistiche sarde, mettendo la propria esperienza al servizio dei giovani e delle realtà locali. La passione, però, lo riportò ancora una volta in campo: a 37 anni tornò a giocare in Prima Categoria con il Muravera, proseguendo poi in Promozione e infine con il Dolianova, ancora in Prima Categoria.

Stefano Vavoli è stato uno dei tanti calciatori che hanno trovato in Sardegna non solo una seconda occasione sportiva, ma una vera e propria dimensione di vita. Un uomo di campo, lontano dai riflettori, che ha lasciato un segno profondo soprattutto nel calcio isolano, fatto di sacrificio, passione e legami autentici. Con la sua scomparsa, il calcio sardo perde una figura discreta ma preziosa, ricordata con rispetto da chi lo ha conosciuto tra pali, campi polverosi e allenamenti quotidiani.