Quando Napolitano “salvò” i gatti di Su Pallosu con un decreto che accolse l’istanza dei residenti

Una vittoria quella degli animalisti che significò la salvezza della colonia felina oristanese e che non sarebbe stata possibile senza l'intervento deciso di Giorgio Napolitano.
Si sono svolti oggi a Roma i funerali laici del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, morto lo scorso venerdì all’età di 98 anni.
C’è un episodio molto particolare che lega l’ex Capo dello Stato alla Sardegna, una vicenda che mette insieme benessere animale e ascolto dei cittadini. A raccontarla è il quotidiano online “Il Digitale“.
Nell’agosto 2013 l’Associazione Culturale Animalista Amici di Su Pallosu, per mano dell’avvocato Giuseppe Atzori, presentò un’istanza al presidente della Repubblica per opporsi a una delibera del Comune di San Vero Milis che negava il riconoscimento della celebre Colonia Felina di Su Pallosu.
Dietro parere del Consiglio di Stato e del ministro della Salute il Quirinale, presieduto all’epoca proprio da Napolitano, accolse l’istanza annullando de facto la delibera valutando l’atto del Comune un “eccesso di potere”.
“Fondate – secondo il Consiglio di Stato, Ministro della Salute prima (protagonisti dell’istruttoria amministrativa) e Capo dello Stato poi – le censure di eccesso di potere per erronea valutazione dei fatti ed illogicità della motivazione”: questo il giudizio di accoglimento dell’istanza a seguito della deliberazione del Consiglio Comunale di San Vero Milis.
Una vittoria quella degli animalisti che significò la salvezza della colonia felina oristanese e che non sarebbe stata possibile senza l’intervento deciso di Giorgio Napolitano.

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