Lo sapevate? In Sardegna esiste un paese noto come “sa bidda de is pingiadas”
Alla base di questo appellativo un'antica tradizione di artigianato, tramandata da padre in figlio.
In Sardegna esiste un paese conosciuto come “sa bidda de is pingiadas”.
Parliamo di Pabillonis, centro situato nel cuore del Campidano, considerato da secoli vera e propria “capitale delle pentole”.
Un appellativo che deriva dalla tradizionale lavorazione delle argille locali, per la produzione di vasellame da tavola e cucina.
Una florida e virtuosa economia capace di coprire in passato la gran parte del fabbisogno di questa tipologia di strumenti nell’Isola, prima dell’avvento della produzione industriale del pentolame in alluminio e altri materiali.
A Pabillonis, erano presenti tanti laboratori dedicati alla lavorazione dell’argilla, dove da padre in figlio venivano tramandate le tecniche e i segreti di questa antica attività. Ma non solo pentolai, nel paese erano presenti abili artigiani che producevano tegole, anfore e tanti altri oggetti in terracotta.
Ma perché era così apprezzato il vasellame di questo centro del Campidano, capace di sbaragliare la concorrenza degli altri paesi sardi che producevano gli stessi prodotti?
Il successo consisteva nella proverbiale leggerezza – quanto resistenza al fuoco e alla durata – di queste stoviglie, ottenuta dalla sapiente miscela dell’argilla locale, con un particolare minerale: la galena. Questo particolare solfuro di piombo veniva estratto dalle Miniere di Montevecchio.
A Pabillonis, a ricordo di questa antica tradizione, oltre musei dedicati e artigiani resilienti, a metà degli anni ’80 del secolo scorso è stato realizzata l’opera “Is Pingiadas”. A formare il maestoso monumento tre elementi tipici di stoviglie in terracotta: “sa Pingiada, su Tianu, s’Ariglia”.
Un giusto omaggio all’antichissima attività che ha reso celebre il centro del Campidano nell’Isola.
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