Lacrime e dolore a Bonaria: palloncini e scooter in corteo per l’ultimo saluto a Jacopo

Un lungo scroscio di applausi e un corteo di scooter hanno reso omaggio a Jacopo Barbarossa, tra palloncini e fuochi d'artificio, nel suo ultimo saluto.
Palloncini bianchi e azzurri. Il dolore e il silenzio, bagnato di calde lacrime sotto il sole di luglio. A Bonaria l’ultimo saluto per Jacopo Barbarossa, il 17enne morto nella serata di sabato scorso in seguito al tragico incidente sulla Provinciale Flumini di Quartu.
C’è chi arrivato di buon anticipo, in una basilica immancabilmente gremita di persone. Amici, famiglie e compagni, tutti addolorati per il giovane Jacopo, la cui vita è stata stroncata troppo presto da una tragica fatalità. Avrebbe compiuto 18 anni il prossimo agosto e il giovane Jacopo si stava preparando a un’estate spensierata dopo gli impegni scolastici.
Un corteo di scooter e scooteroni, palloncini bianchi e azzurri, un lungo strombettio di clacson, hanno accompagnato l’ingresso del feretro nella chiesa: l’ultimo omaggio, seguito da scrosci di applausi, di amici e compagni di tante serate.
Un omaggio che va ad aggiungersi a quello toccante di ieri. Il lungo striscione sotto casa del giovane e la scritta a caratteri cubitali “Jaccy nel cuore”. Lo stesso striscione, poi, srotolato dagli amici davanti alla chiesa, prima del corteo di scooter e palloncini che ha accompagnato Jacopo nel suo ultimo saluto.
La chiesa di Bonaria piena di dolore. Tra i banchi anche il sindaco Truzzu: Cagliari intera piange Jacopo Barbarossa. Nel sagrato le melodie struggenti del violinista Jacob Gonzalez. Dall’Aria sulla Quarta Corda di Bach a Let it be dei Beatles. E in mezzo a tanta gente ci sono due cuori distrutti, quelli di mamma Raffaela e papà Paolo.
Volti mesti e assorti, visi rigati dalle lacrime e lunghissimi silenzi in un clima di sofferenza. È l’ultimo saluto per Jacopo da parte di chi ha condiviso con lui parte della sua vita. “Un amore che nasce dal cuore e dalla fede, quella che ci dà la certezza di incontrarci di nuovo. E allora ecco che il funerale può diventare una festa”, le parole dell’officiante.
Poi, l’uscita del feretro, tra palloncini, applausi e fuochi d’artificio. Tutti gli amici dietro lo striscione “Jaccy nel cuore”. Una maglia bianca “sarai sempre nei nostri cuori” e dietro il diminutivo del giovane, “Copi”, sormontato da una corona. Lacrime e abbracci. Il più toccante, quello di papà Paolo e Nicola, il 17enne amico di Jacopo, alla guida dello scooter in quel terribile sabato sera. Per lui il dolore è più forte di ogni parola.

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