Ebbene sì: in Sardegna, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, si diede vita a un’industria pesante per la realizzazione di autocarri e mezzi industriali e militari.

Siamo a Cagliari, nel 1946. L’Italia appena uscita dal conflitto bellico ha un grande bisogno di mezzi industriali pesanti per ricostruire – letteralmente – il Paese da zero. Dove trovare le risorse per questa gigantesca operazione? La risposta più immediata fu quella di attingere dall’arsenale militare, pieno di mezzi riconvertibili a questa finalità.

La famiglia Bertuzzi decise così di fondare una società che si occupasse di questo. Nel 1946 diede vita alla ASTRA: Anonima Sarda Trasporto e Recupero Automezzi.

Per sei anni l’impresa si occupò di trasformare centinaia di mezzi militari in altrettanti mezzi industriali, principalmente autocarri. L’avventura sarda durò (purtroppo) solo sei anni. Nel 1951 l’azienda fu trasferita a Piacenza, dove era sicuramente tutto più semplice dal punto di vista logistico.

Nonostante questo ASTRA rimane ancora oggi il nome del marchio, passato nel 1986 alla proprietà di Iveco e quindi di CNH Industrial, colosso mondiale del settore. Dal 1955 produce mezzi sulla base di prototipi propri. Autocarri da cantiere, dumper, veicoli per trasporti eccezionali e veicoli militari: questi gli asset coperti dal marchio.

Neoneli si stringe oggi attorno a una delle sue figure più preziose: Tzia Antonia Angela Zucca, che festeggia il traguardo straordinario dei 101 anni. Un compleanno che non è solo una ricorrenza familiare, ma un vero patrimonio per tutta la comunità e per la Sardegna intera, sempre più terra simbolo di longevità.

A raccontarci la sua storia, come spesso accade quando si parla dei grandi anziani sardi, sono Pierino Vargiu e Angela Mereu, veri ambasciatori dei centenari. Grazie alle loro foto, alle loro testimonianze e alla loro instancabile curiosità, oggi conosciamo non solo volti e storie, ma anche molte delle dinamiche che rendono la nostra isola un luogo unico al mondo per qualità della vita e longevità.

Tzia Antonia Angela conquista chiunque la incontri. Lo fa con la sua dolcezza naturale, con la sua straordinaria lucidità, e con quel sorriso meraviglioso che parla più di tante parole: racconta una vita attraversata da lavoro, affetti, sacrifici e gioie profonde.

Nel suo sguardo si ritrovano i valori di un tempo antico, fatto di comunità e di legami forti, ma anche la forza di una generazione che ha saputo affrontare trasformazioni enormi senza perdere mai la propria identità.