In Sardegna ci sono due necropoli vicinissime che sfoggiano bellissime decorazioni
La decorazione più bella è quella che rappresenta un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre
A Pimentel, nella Trexenta, troviamo due necropoli risalenti al Neolitico finale (IV e III millennio a.C.), molto vicine tra loro ma con differenze significative in termini di sviluppo architettonico e decorazioni. Si tratta delle necropoli di Corongiu e S’Acqua Salida (nota anche come Pranu Efis), scavate in una grande massa di arenaria.
La necropoli di Corongiu accoglie due domus de Janas, disposte a poche decine di metri l’una dall’altra, ma solo quella ad est è caratterizzata da eleganti decorazioni incise e dipinte in rosso sulla parete dell’ingresso. Al centro del fregio superiore è presente un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre. Accanto ai lati del portello, puoi apprezzare spirali, doppi cerchi e figure a barca.
La necropoli di S’Acqua Salida, invece, è divisa in due nuclei distinti l’uno dall’altro di circa 150 metri. Il primo nucleo ospita quattro tombe di varie tipologie, tra cui pozzetti e sviluppo orizzontale. Vicino a queste tombe trovi un’area sacra con un focolare e delle coppelle, che probabilmente erano usate per i riti funebri. Nelle tombe del secondo nucleo, invece, troverai elementi decorativi come nicchie, banconi e pilastri, in particolare nella tomba VI. Infine, ricordiamo che le necropoli sono state scolpite con maestria in un grande banco di arenaria.
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Quiz per cagliaritani doc: sapete dove si trova questa casa?
Vicini eppure così lontani dalla città, i suoi abitanti continuano a mantenere vivi le tradizioni e i costumi del borgo.
Un’abitazione particolare che tutti i cagliaritani di sicuro conoscono: se non avete ancora indovinato dove si trova ve lo sveliamo noi. Siamo a Giorgino, di cui vi raccontiamo qualche dettaglio storico grazie a CagliariTurismo.it.
Ad appena un chilometro e mezzo di distanza dal centro, Giorgino è una realtà storica e geografica molto particolare: arroccato lungo il tratto iniziale della striscia sabbiosa di “La Playa” che separa lo Stagno di Cagliari dal Golfo degli Angeli, adiacente a quello che una volta era l’isolotto San Simone, il quartiere venne fondato nel 1939 sotto il regime fascista per creare delle abitazioni per i pescatori della zona.
Vicini eppure così lontani dalla città , i suoi abitanti continuano a mantenere vivi le tradizioni e i costumi del borgo. In questo senso, la Festa di Sant’Efisio ricopre un ruolo predominante per la comunità di Giorgino: i pescatori sono gli unici che accompagnano il Santo fino alla chiesetta che si trova nel borgo, dove viene spogliato degli orpelli cittadini per indossare l’abito di campagna. Gli abiti indossati dagli abitanti di Giorgino durante questa processione, che rappresenta la più importante festa religiosa della Sardegna, sono molto semplici nella loro fattura, quasi privi di gioielli e simboleggiano nei colori il forte legame tra chi vive nel borgo e il mare.
Il Villaggio Pescatori di Giorgino è rinomato anche per la sua Sagra del Pesce. Organizzata da ormai oltre trent’anni anni dal Comitato di Quartiere nella piazza Nostra Signora di Fatima, cornice naturale di uno dei panorami più suggestivi e inediti della città, la manifestazione si svolge tradizionalmente il primo weekend del mese di Settembre.
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