“Carasau”, la Sardegna a Los Angeles: la storia di Vincenzo Porcu, sinnaese in California
Cucina sarda nella città del sole, tra californiani – e non solo – che si innamorano di culurgiones, malloreddus e altre prelibatezze isolane: tutto questo nel ristorante “Carasau”, di Vincenzo Porcu.
46 anni, un gran coraggio e le radici sarde che sente più forti e radicate che mai nonostante la distanza: Vincenzo Porcu, sinnaese in America, è riuscito a portare la Sardegna a Los Angeles con il suo ristorante, “Carasau”.
Cucina sarda nella città del sole, tra californiani – e non solo – che si innamorano di culurgiones, di malloreddus, di fregola e di altre prelibatezze isolane. Sì, qualche piatto per variare c’è, ma al ristorante “Carasau” tutto ruota intorno alla tradizione sarda che Vincenzo difende, unghie e denti: l’acqua, i vini, il – appunto – pane carasau e tanto altro.
«Aprire un ristorante mio era un sogno da sempre. Anche mio nonno, Vincenzo Porcu come me, aveva due ristoranti a Quartu Sant’Elena… sono cresciuto sentendo dentro la voglia di eguagliarlo.»
L’avventura americana di Porcu inizia nel 2001, quando accompagna Francesca, la sua fidanzata italo-americana, a New York per la ricerca dei parenti dopo il crollo delle Torri Gemelle. Tutto è bene quel che finisce bene e, dopo aver riunito la famiglia, Porcu si innamora della vastità di una città che non dorme mai. «Era tutto immenso, i grattacieli ti toglievano il fiato.»
Da gran lavoratore qual è – prima di partire aveva lavorato anche a Firenze –, trova subito lavoro. Anzi, ne trova tre, distinguendosi per impegno in tutti. In sei mesi, diventa manager di una gelateria, nonostante la frustrazione iniziale per via della lingua, e ben presto – da cameriere – diventa manager anche di un ristorante. Per arrotondare, nel week-end, organizza eventi in discoteca.
«Dovevo ambientarmi, comprendere la mentalità, abituarmi al diverso stile di vita. Ma sono sardo, noi ci rimbocchiamo le maniche e via!» dice.
Nella Grande Mela rimane fino alla fine del 2005. Nel frattempo, si lascia con la precedente fidanzata – con cui mantiene dei bellissimi rapporti – e ne incontra un’altra. Con lei, ha l’opportunità di visitare la California ed è amore a prima vista. Gli ricorda la Sardegna, la sua amata isola. C’è caldo, meno caos: le strade che conducono al mare gli sembrano quasi quelle che ha lasciato anni prima. La decisione è presto presa. Torna a NY, fa i bagagli e si trasferisce a Los Angeles.
«Ero giovane, spensierato, il mondo era mio» racconta. «Quindi non ci ho pensato tanto. Ho lavorato sodo per anni, passando da cameriere a manager fino alla posizione di direttore per un ristorante dei Drago, famiglia molto importante qui in California. Poi il mio vecchio sogno di riuscire ad aprire una mia attività ha fatto capolino sempre con più forza dentro la mia testa.»
Non è stato facile, soprattutto perché Porcu riesce ad aprire a ridosso dell’avvio della pandemia mondiale da Covid-19, ma lavorando sodo e da solo – cucina, serve, copre tutti i ruoli finché la situazione torna normale – fa galoppare il “Carasau”, che ora è una realtà stabile e apprezzata.
«Il mio desiderio? Riuscire a far conoscere a quante più persone la Sardegna. Qui alcuni non ne hanno mai sentito parlare. Noi sardi viviamo in un paradiso e non ce ne accorgiamo nemmeno! Parlo così tanto della mia terra che son riuscito a mandare lì quattro famiglie. E vorrei, un giorno, aprire un ristorante lì e passare la mia vecchiaia in quella che è la mia patria.»
Per ora però Vincenzo Porcu si impegna a mille per far brillare la Sardegna in California e presto aprirà un altro ristorante. E non è forse un traguardo enorme quando l’Isola arriva così lontano?
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