Quante volte vi è capitato di sentire la parola “brunch” nei film americani? Ma effettivamente, di cosa si tratta? Momento iconico della domenica americana, che inizia la mattina e termina nel primo pomeriggio, il brunch più che un semplice pasto è una vera e propria esperienza gastronomica dallo spirito rilassato e da trascorrere in compagnia di amici e parenti.

Ma partiamo dal principio, non tutti sanno che il termine brunch nasce proprio dalla fusione di due pasti principali: la colazione, in inglese “breakfast”, e il pranzo o “lunch”. L’incontro tra la colazione e il pranzo non sta solo nella terminologia, quanto piuttosto nella combinazione di cibi dolci e salati tipica del brunch. Sono state proprio queste le caratteristiche che hanno reso il brunch particolarmente popolare e ricercato anche al di fuori degli U.S.A, tanto da raggiungere anche il pub Spillaus, a Dolianova. E così, approfittando del biglietto con cappuccio omaggio che ci è stato lasciato dai ragazzi di Spillaus al termine della nostra scorsa cena, decidiamo di fare una gita fuori porta, lontana dal caos cittadino per andare a vivere questa esperienza culinaria dall’anima statunitense nella tranquilla cornice di Dolianova.

Accompagnati dal sottofondo “chill” delle canzoni dei  “The Jackson 5”, in una bellissima domenica di sole, ci accomodiamo nei tavoli all’aperto di Spillaus e, prima ancora di farne richiesta e in modo totalmente gratuito, ci viene servita dell’acqua, proprio come da tradizione U.S.A; un piccolo gesto che a noi non è passato inosservato. Il menù è un trionfo di sapori tra cui spiccano le pietanze classiche del brunch e altre che ricordano la tipica colazione italiana. Non ci resta che cominciare con uno dei grandi must del brunch: l’avocado toast, dove il sapore cremoso e burroso della crema di avocado fresco, condita con pepe, sale e un goccio di succo di limone, si fonde perfettamente con il croccante del pane tostato. Immancabile l’uovo all’occhio di bue per una cremosità extra.

Dalle omelette alle strapazzate, con bacon o con formaggio: le uova sono indubbiamente le protagoniste indiscusse della colazione in stile americano. Da Spillaus le abbiamo trovate all’interno della “Royal Family”  dove salsiccia alla griglia, funghi alla piastra, bacon croccante, fagioli all’inglese e pane caldo appena tostato e imburrato vengono serviti al tavolo all’interno di una vera padella, per un brunch per da veri campioni!

La nostra scelta, invece, è ricaduta sulle super americane “Egg Benedict” o “Uova alla Benedict”. In questa preparazione le uova in camicia servite su english muffin tostato – un bun di patate super soffice e simile ad una brioche – incontrano la salsa olandese artigianale di Spillaus, un’emulsione di tuorlo d’uovo e burro aromatizzata al limone. 

Passiamo dal salato al dolce e, riprendendo la filosofia secondo cui il brunch non è un semplice pasto ma un’esperienza che segue un “mood” definito con “vibes” che ci trasmettono allo stesso tempo relax ed energia, ci lasciamo travolgere dal nostro French Toast con burro, latte e frutti di bosco, che accompagniamo con un rinfrescante Mimosa a base di spumante e centrifuga d’arancia. Perché, in fondo, come dicono i newyorkesi in The Wolf of Wall Street: “Un brunch senza champagne è solo una triste colazione”. 

Il brunch di Spillaus ci riserva una sorpresa con i pancake fatti in casa e proposti in diverse versioni: dalla classica “torre” con noce di burro in cima e su cui versare sciroppo d’acero a volontà chiamati “Pancake del Gufo”, a quelli “Della Nonna” con crema pasticcera e frutta fresca, fino a quelli che richiamano i gusti dei dolci più noti come “Cheesecake”, “Strudel” e “Oreo Twist”.

Ma la combinazione imprevedibile tra America e Sardegna arriva con i pancake “Seadas” ricoperti di crema alla ricotta e insaporiti con scorza d’arancia in cima, serviti al fianco di una ciotolina: non ci resta che prendere il nostro “coglimiele” e cospargere i nostri pancake con del miele d’acacia, piacevolmente amaro. 

Da Spillaus non troverete i classici croissant da bar ma, per chi non vuole rinunciare alla tradizione, il brunch di Spillaus può assumere l’anima della nostra penisola con la “Colazione all’Italiana”. E cosa c’è di più italiano se non iniziare la giornata spalmando burro e marmellata sopra una fetta di pane tostato mentre si sorseggia una fresca spremuta d’arancia, un cappuccino “made in Italy o… un caffè americano?

Tra le rare fotografie d’epoca che raccontano la storia di Cagliari, spicca quella di una facciata che mostra un portale gotico, incorniciato da dettagli architettonici che parlano di secoli di storia e devozione.

Foto condivisa da Marcello Polastri

E ora, se non la sapevate, la risposta al quiz: la facciata apparteneva al Santuario di Bonaria, ma il portale gotico proveniva dalla storica Chiesa di San Francesco a Stampace, demolita nel XIX secolo. Il santuario è la parte più antica del complesso e fu il primo esempio di architettura gotico-catalana in Sardegna. Venne ampiamente rimaneggiato negli anni cinquanta del XX secolo.

Foto condivisa da Marcello Polastri

Guardate i colori del santuario accanto alla basilica di Bonaria ancora in costruzione. La bicromia è scomparsa, oggi restano le forme tipiche del gotico catalano. E voi come lo preferite? Con i colori attuali o con quelli di un tempo?