Piazza del Carmine a Cagliari si è trasformata questa mattina nel cuore pulsante dello sciopero generale della Cgil, una delle 53 piazze italiane mobilitate contro la legge di bilancio del governo Meloni. Una distesa di bandiere rosse, interventi dal palco e l’immancabile “Bella Ciao” a fare da colonna sonora hanno accompagnato una partecipazione definita “massiccia” dagli organizzatori.
Lo sciopero nasce dalla contrarietà del sindacato ai contenuti della manovra finanziaria, ritenuta “insufficiente e dannosa” per il Paese e, in particolare, per territori fragili come la Sardegna, dove si sommano crisi industriali, bassi redditi, difficoltà nel mercato del lavoro e un sistema sanitario regionale in grande sofferenza.
Molti lavoratori hanno incrociato le braccia e numerose scuole hanno registrato un’ampia adesione degli studenti, assenti in gran numero dalle lezioni. Dal palco, la segretaria nazionale Cgil Daniela Barbaresi ha parlato di una legge di bilancio “caratterizzata dal binomio riarmo e austerità”. Duro anche l’intervento del segretario regionale Cgil Sardegna, Fausto Durante, che ha puntato il dito contro “un’altra legge di bilancio non condivisa con il mondo del lavoro”.
La mobilitazione proseguirà nelle prossime settimane, con la Cgil decisa a mantenere alta la pressione per chiedere una manovra che metta al centro persone, diritti e welfare.
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