Gli oggetti del nostro passato: il cesto sardo, simbolo di arte antica e tradizione agropastorale
La bellissima GALLERY con protagonista il signor Antonio Erbì al lavoro mentre intreccia canna e olivastro
Simbolo della tradizione agropastorale della nostra Isola, il cesto è uno degli oggetti che non poteva mancare in messuna casa del passato.
Come apprendiamo da Visit Tuili, da cui anche le bellissime foto della gallery, l’arte dell’intreccio delle fibre vegetali è una delle espressioni artistiche più affascinanti dell’artigianato sardo. Forme e dimensioni dei cestini variano in base alla tecnica, al luogo di produzione e al tipo di materiale utilizzato che comprende fibre di giunco, canne, asfodelo, olivastro, olmo, mirto, lentischio, paglia e fieno.
La costruzione di un cestino è un processo lungo e complesso il cui punto di partenza è la raccolta delle piante che avviene in particolari momenti dell’anno, in armonia con le fasi lunari, per evitare l’attacco di muffe e insetti. Successivamente, le piante vengono ridotte in lamelle e fatte essiccare al sole. Il calore è un elemento essenziale nel processo di lavorazione perché mantiene intatto il materiale e per questo motivo, a realizzazione conclusa, i cesti vengono conservati in ambienti caldi.
Nella gallery qualche scatto del Signor Antonio Erbì impegnato nella realizzazione di “Sa Pischedda”. Materiali usati: la canna e l’olivastro
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