Lo sapevate? In Sardegna si trovano le ultime tonnare attive del Mediterraneo

Per tonnara si intende sia l'insieme delle reti utilizzate per la pesca del tonno rosso, sia il luogo in cui si pratica la mattanza.
In Sardegna, nell’Isola di San Pietro e a Portoscuso, sopravvivono un rito e una tradizione uniche in Italia e in tutto il Mediterraneo.
Stiamo parlando delle tonnare di Carloforte e di quelle di Portoscuso, le uniche attive e proprietarie di licenza di pesca di tutto il Mare Nostrum. Ne esistono di attive solo in Andalusia, nel Marocco Atlantico e nell’Algarve portoghese mentre le altre restanti in Italia (in Sicilia ce n’erano tantissime) non sono più attive.
Per tonnara si intende sia l’insieme delle reti utilizzate per la pesca del tonno rosso, sia il luogo in cui si pratica la mattanza.
A differenza di quello che si potrebbe pensare la mattanza ancora in uso in Sardegna viene considerata da molti esperti internazionali di pesca una pratica molto più sostenibile di altre dal punto di vista ambientale.
La maggior parte del tonno rosso italiano viene oggi pescato con la tecnica della circuizione, molto più redditizia della tonnara, che invece agisce in modo estremamente più selettivo e in piena sinergia con il ritmo delle stagioni. Non a caso i tonni pescati durante la mattanza sono spesso molto grandi e finiscono nelle reti alla fine di un ciclo vitale lungo e virtuoso.
Oggi quelle dell’Isola tabarchina e del Sulcis sono le uniche tonnare attive di tutto il Mediterraneo, ultima eredità della tradizione arabo-fenicia della pesca tradizionale del tonno rosso. Ancora oggi – non a caso – il capo della mattanza viene chiamato “rais”, re assoluto dell’attività di pesca.
(FOTO FACEBOOK – TONNARE DI CARLOFORTE)

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