Giù il sipario sul 73esimo Festival di Sanremo. Una super finalissima, quelli di ieri, con una lunga serata di esibizione di 28 artisti in gara, che ha trionfare nuovamente Marco Mengoni, a distanza di 10 anni, con il brano “Due vite”. Un’edizione, quella di quest’anno, che ha fatto bottino pieno in termini di ascolti, con numeri da record nel corso delle cinque sere, che non si vedevano da oltre trent’anni. A dimostrazione, insomma, che nonostante il cambiamento dei tempi, la kermesse ligure della Canzone Italiana rimane sempre un fenomeno di costume che ogni anno fa incollare alle tv milioni di spettatori. Artisti che fanno innamorare e sorridere, sì, ma talvolta anche discutere. Quest’anno, ovviamente, non è certo stato da meno. C’è chi poi prova a guardare oltre queste giornate sanremesi e ipotizzare possibili risvolti futuri. Una domenica, quindi, di riflessioni e commenti artistici.
Come quelli della cantante, artista e performer villacidrese Claudia Aru, che ha seguito con attenzione e interesse il Festival di Sanremo. Immancabilmente, rispettando la tradizione anche quest’anno, creando sulla sua pagina Facebook un luogo di condivisione e commenti. Un legame col festival, dunque, da sempre inossidabile. “Io per mestiere ascolto la gente che canta. La mia, quindi, è una passione legata al mio lavoro e spesso il momento di condivisione sui social porta a casa tanti risultati e commenti esilaranti. Bello e divertente, me lo porterò sempre nel cuore”.
Marco Mengoni in trionfo quest’anno. L’artista di Ronciglione bissa il successo del 2013 quasi a furor di popolo. “Mengoni è risultato il migliore”, il commento della Aru. “Ha portato una bella melodia cantabile in un’edizione in cui, a parer mio, ho sentito poche canzoni belle. Senza contare, poi, che in primavera parteciperà all’Eurovision e quello potrebbe essere un bel trampolino artistico”.
Ma non c’è stato solamente Mengoni in questo 73esimo Festival di Sanremo, che ha visto Amadeus alla sua terza conduzione, tra talenti storici e qualche voce nuova. “Peccato per Giorgia, da cui mi sarei aspettata una canzone più bella”, il commento di Claudia Aru. “La vera novità, per me, è stato Gianmaria, che mi piace. Poi, al secondo posto avrei visto bene Madame, inspiegabilmente fuori dalla top five. Oppure Colapesce. Ma in generale quella di quest’anno è parsa un’edizione con troppi personaggi e poche melodie. I tempi, poi, troppi lunghi. Chiudere la finale quasi alle tre del mattino mi sembra eccessivo”.
Da Chiara Ferragni a Francesca Fagnani, insieme a Paola Egonu e Chiara Francini. Quattro le donne presenti sul palco dell’Ariston nel corso delle cinque serate sanremesi. “In generale, non mi è piaciuta la presenza femminile, risultata un po’ marginale. In futuro mi piacerebbe vedere donne più protagoniste nei loro ambiti e ruoli. Magari con una direttrice artistica nel dopo Amadeus”.
Oltre le note musicali, però, la tempesta della guerra nell’est Europa continua a fare paura. Nella notte di ieri, poi, la lettera del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, letta sul palco da Amadeus. “Avrei incentrato non sui protagonisti, ma sulle vittime di questa tragedia”, commenta Aru.
Anche i sardi protagonisti di questo Sanremo 2023. Dall’Isola nessuna voce in gara, vero, ma quello di quest’anno è stato in qualche modo anche il festival di artisti e professionisti nostrani, anche dietro le quinte. Dall’asseminese direttore d’orchestra Luca Faraone al monserratino Riccardo Puddu, senza dimenticare il fashion artist Manuele Mameli e il tiktoker Dany Cabras. E poi, indubbiamente, il rapper olbiese Salmo, che col fratello Sebastiano Pisciottu ha animato la nave da crociera Costa Smeralda. Esibendosi, poi, sul palco dell’Ariston insieme a Shari con un medley su Zucchero. “Nutro grande affetto per Salmo, ma ero abituata a un altro artista”, commenta Aru. “Lui avrebbe dovuto fare la differenza, soprattutto dopo che ha scelto quest’anno di andare a Sanremo. Ma forse la sua è stata solo un’evoluzione e un cambiamento del punto di vista critico”.
Marco Carta e Valerio Scanu gli ultimi artisti sardi a esibirsi e trionfare sul palco dell’Ariston. Da allora sono passati oltre dieci anni. Chissà se in futuro in Sardegna si tornerà a fare il tifo per qualche artista nostrano in gara al Festival di Sanremo. Di certo se lo augura Claudia Aru. “Nelle future edizioni del festival sarebbe bello vedere in gara qualche voce dell’Isola, anche se forse non è facile”.
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