Già dal primo mattino c’è sempre un gran daffare. A pranzo e a cena, poi, belle tavolate e pentoloni per una bella platea di commensali. Non solo in occasioni particolari, ma nella vita di tutti i giorni.

Succede quando si ha una famiglia numerosa e Alice Pittau, 43enne di Samassi, insieme a suo marito Diego, lo sanno bene. Sei figli e tanta allegria nella quotidianità, quando anche per andare in bagno quasi si fanno i turni e le cene tutti insieme sono occasione di lunghe chiacchierate, tra confronti e talvolta piccoli scontri tra fratelli e genitori.

C’è chi con Alice ci ha pure scherzato su. “Ma la tv ce l’avevate?”, chiamando in causa la vecchia battuta, sempre pronta quando, soprattutto tra le famiglie di oggi, vedere così tanta abbondanza di prole è cosa davvero rara.

Leonardo 21 anni, Rebecca 19, Federico 18, Edoardo 14, Giordano 5 e Allegra 2. Una allegra brigata di figli che Alice e Diego crescono nello spirito di condivisione giorno dopo giorno. “Abbiamo sempre avuto l’idea di una famiglia numerosa”, racconta Alice. “Anche se ogni giorno bisogna sempre fare i conti con gli spazi nell’appartamento in cui viviamo, sopra l’officina dove lavora mio marito”.

Già, gli spazi. In tempi lontani, infatti, specie nei paesi, qualcuno ricorda case decisamente generose e su più piani. Alice e la sua famiglia, invece, hanno imparato a gestire ciò che hanno. “A casa abbiamo due bagni, ma in generale i ragazzi hanno esigenze diverse e cerchiamo di andare loro incontro. Certo, in periodo di dad, quando tutti seguivano le lezioni davanti al pc, c’era un po’ di confusione, ma ci si organizza”.

Una bella vita da mamma a tempo pieno, quella di Alice, che sui social condivide la quotidianità e le sue passioni, con semplicità e regalando a chi la segue spaccati di normalità e semplicità di ogni giorno, sempre gradita a tanti. “Mi piace definirmi influencer di paese. Sono circa 39mila i follower che mi seguono. Adoro condividere le mie passioni, come quando si organizza una festa di compleanno o si preparano belle tavolate. Alla gente piace vedere la semplicità e la normalità della vita di tutti i giorni”.

Contatti virtuali, ma non solo. Alice infatti ci tiene a trasformare i semplici click in vita reale. “Può capitare di trovare il classico leone da tastiera. Ma in generale i miei contatti sono persone eccezionali. E spesso ci si incontra tra di noi. Mi piace essere un’amica della porta accanto”.

Casa e lavoro per Alice, nell’officina del marito, pochi metri sotto l’appartamento e sempre vicina ai suoi figli. Ognuno di loro con le sue inclinazioni e interessi. “C’è chi vuole continuare l’attività del padre, ad esempio. E avere una famiglia numerosa può essere un aiuto per la crescita perché si impara confrontarsi, dividere, pazientare. Liti? Succedono. Ma ognuno può sempre contare sull’altro”.

Una mareggiata ha svelato, in maniera drammatica, un nido di tartaruga marina non ancora censito sulla spiaggia antistante il Condominio Marina di Santo Stefano, nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara. Le onde hanno danneggiato la camera del nido, disperdendo numerose uova lungo la battigia e trascinandone altre in mare.

Foto Area Marina Protetta “Capo Carbonara”

La prontezza di alcuni bagnanti è stata decisiva: accortisi subito della situazione, hanno lanciato l’allarme alla Capitaneria di Porto. Nel giro di poco tempo le biologhe dell’AMP sono giunte sul posto, riuscendo – con l’aiuto dei presenti – a individuare il nido e a recuperare parte delle uova.

Foto Area Marina Protetta “Capo Carbonara”

Nonostante una frazione sia andata irrimediabilmente perduta, il resto è stato salvato grazie all’intervento dei responsabili scientifici del CRES, che hanno provveduto alla ricollocazione in un nuovo nido, allestito in una zona più interna e protetta della spiaggia, al riparo da ulteriori mareggiate.

Foto Area Marina Protetta “Capo Carbonara”

Ora non resta che attendere con speranza la schiusa, segno tangibile della resilienza di questa specie minacciata. Un ringraziamento particolare da parte del CRES va al signor Giorgio Bianchi, che con la sua immediata segnalazione ha reso possibile il recupero delle uova, insieme a tutti i bagnanti che non hanno esitato a prestare il proprio aiuto. Con questo episodio, i nidi censiti in Sardegna nell’estate 2025 salgono a 15.