Salti e capriole, poi giù la maschera: nuova vita per Spider Man Casteddu

Salti e capriole nella via Garibaldi. Poi, giù la maschera per il 38enne Graziano Testa. Spiderman Casteddu mostra il suo volto alla gente e decide di smettere, almeno in parte, le vesti dell'Uomo Ragno. Troppi gli impegni tra lavoro e famiglia. Poi, tra gli artisti di strada, c'è chi lo ha copiato, su linea diversa dalla sua. Ma il volontariato, coi piccoli pazienti e i bimbi ricoverati, quello sì, Graziano lo continuerà.
Arriva già vestito di tutto punto nel via vai del centro. Poi, l’esibizione, tra salti e capriole, ad attirare l’attenzione di famiglie e bambini nella via Garibaldi. Mostrando adesso anche il suo vero volto alla gente.
C’è chi si ferma per qualche foto o video. “È Peter Parker”, grida un ragazzo, avvicinandosi. Poi, giù la maschera e il 38enne cagliaritano Graziano Testa racconta gli oltre 8 anni da Uomo Ragno, regalando sogni e sorrisi ai piccoli pazienti del Microcitemico, tra i vari, ma in generale a tutti quelli che lo amano. Ora, però, un cambio di vita. Troppi gli impegni, tra famiglia e lavoro. Allora il tanto amato Spider Man Casteddu si concentrerà solo su alcuni. Senza mai dimenticare, però, quelli a favore dei bimbi che soffrono.
Classe 1984, Graziano è muratore di un’impresa edile e papà di due bambini. Ma tra i mille impegni lavorativi e familiari, ha sempre trovato spazio per indossare le vesti di Spider Man nelle strade e alle feste in giro per la Sardegna, ma anche nel volontariato coi bambini.
“Da quando ero più giovane ho sempre avuto la passione per lo sport e le arti marziali”, spiega, “poi, insieme a un gruppo di amici appassionati, ho iniziato a praticare tricking, in sintesi una fusione tra arti marziali e acrobazie. La mia formazione è avvenuta un po’ sotto maestro e un po’ da autodidatta, guardando video”.
Da lì ecco la nascita del personaggio di Spider Man Casteddu. Sui social e sul web sono tantissimi i video e le foto. Costume e scarpe rosse ad hoc, i braccialetti spara ragnatele. Sotto, poi, con salti, capriole, verticali e acrobazie, per le vie e le piazze o in qualche serata nei locali. Graziano è arrivato addirittura in tv.
Immancabile, ovviamente, la maschera. “Io sono sempre stato una persona timida. Indossarla mi aiutava tantissimo, soprattutto nei primi tempi, quando era difficile rompere il ghiaccio con la gente”. Ma come il vero Peter Parker, anche Graziano doveva difendere il suo anonimato. Così, poche chiacchiere con la gente. Il rischio era quello che potesse essere riconosciuto. “Capitava che la gente, che aveva assistito ai miei spettacoli, parlasse proprio con me di questo Uomo Ragno e non immaginava assolutamente fossi io”.
L’obiettivo è sempre stato lo stesso: rallegrare le persone e regalare momenti di svago. E il primo dei fan è sempre stato sicuramente il piccolo Matteo. “Quando era piccolissimo mi identificava con Spider Man, dicendo a tutti che eravamo la stessa persona. Poi, crescendo, ha iniziato a vestire i panni dell’altro Uomo Ragno, quello col costume nero. E ogni tanto mi ha affiancato”.
Per tanti anni, dunque, spettacoli itineranti, applauditi da grandi e piccini. Sia oltre il Tirreno che all’estero, dove era facile che attorno a questo sardo mascherato si creasse un capannello di persone. Ma non solo. Già, perché il volontariato per i bambini è sempre stata certamente la missione più bella che questo supereroe, insieme ad altri personaggi, abbia mai affrontato. Quando il nemico è il dolore, di piccini e famiglie, e non è mai facile da combattere.
Un’attività che ha sempre richiesto allenamento ed esercizio.Graziano, arrivato a 38 anni, ha così capito quanto sia difficile da conciliare con lavoro e famiglia. “Ma non è solo questo. Nel corso del tempo, altri artisti di strada hanno iniziato a copiarmi, facendo però cose che erano diverse dalla mia linea. Poi, ci sono stati anche gli haters del web, che spesso per invidia mi attaccavano o addirittura segnalavano la mia pagina”.
Graziano ha deciso allora di smettere, almeno in parte, i panni di Spiderman Casteddu. “Continuerò comunque a fare spettacoli a qualche festa o serata. Ma, soprattutto, sarò sempre a disposizione per il volontariato coi bambini. Il mio sogno, come quello degli altri supereroi, è ritornare negli ospedali. Magari l’anno prossimo”.

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