La loro amicizia, come tante, è nata sui social, frutto di passioni in comune. E per tanto tempo si è sviluppata attraverso lunghi messaggi su tastiera, sempre a distanza, capaci a poco a poco di dare vita a qualcosa di più: la forza di andare avanti e superare insieme le difficoltà. Ora, dopo tanto tempo, Ivan e Nicoletta hanno coronato il loro sogno, quello di incontrarsi di persona e lasciarsi andare a un gioioso abbraccio. Di quelli che vanno oltre le difficoltà.

Nicoletta Deidda, 37enne nuorese e mamma di famiglia, nel 2020, in seguito a un intervento chirurgico, viene colpita da tetraparesi. Uno choc tremendo per una giovane, dai tanti sogni nel cassetto. E lei, già studentessa di psicopedagogia musicale, si ritrova così costretta a casa, a convivere con un’importante disabilità.

Poi, un po’ per gioco e un po’ per noia, l’iscrizione su Tik Tok. Nel mondo online la possibilità di trovare la forza di andare avanti e condividere la propria vita, e le proprie esperienze, con chi come lei non ha abbandonato la speranza. Così, il suo amore per la musica e la musicoterapia trova nuova linfa in una trasmissione tv network di Sound Italia.

Ecco allora che Nicoletta fa conoscenza col 23enne gonese Ivan Mascia. Anche lui affetto da tetraparesi spastica, con difficoltà nel parlare e camminare, ma non di certo a coltivare i suoi sogni da futuro Ingegnere Ambientale, amante dello sport e della natura. Tra i due giovani è inevitabile la nascita di una splendida amicizia.

Eppure, la lontananza geografica è tanta, ancora di più per via delle difficoltà che quotidianamente i due giovani devono vivere. Ma giorno dopo giorno la voglia di incontrarsi è diventata più forte. Finché, nei giorni scorsi, il sogno non si è avverato.

“E stato un bellissimo incontro, seppur durato una decina di minuti, capace di riempirmi il cuore”, racconta Nicoletta. Ivan, infatti, da Goni ha dovuto affrontare un lungo viaggio verso Olbia per sottoporsi a una visita medica. Ma al ritorno decide di incontrare su strada la sua amica. “Erano le sei e mezza di sera e pur di incontrarci abbiamo deciso di incontrarci al bivio di Nuoro, sulla 131, vicino a dove abito io. Dieci minuti, così in strada, ma è stato bellissimo”, il commento emozionato.

I primi freddi di questa stagione, il buio e la pioggia non hanno spento l’entusiasmo dei due ragazzi. “Non ci siamo potuti fermare tanto. Loro avevano molte ore di macchina da affrontare. Ivan era emozionato, desiderava moltissimo questo incontro ed è stato capace di trasmettermi la sua felicità. Abbiamo realizzato il nostro sogno, anche se per pochi minuti. Ma bisogna sapersi accontentare. Magari, nella prossima primavera, con le giornate più lunghe e calde, potremmo fare un incontro più lungo”.

Circa 10 milioni di anni fa, nel Miocene dove ora sorge cagliari c’era il mare. Nel territorio vivevano creature di grandi dimensioni, come squali giganti, coccodrilli e tartarughe. A testimoniarlo reperti fossili ora conservati al Museo sardo di Geologia e Paleontologia “Domenico Lovisato”.

Il cranio di un coccodrillo (Tomistoma calaritanum), il carapace di una grande tartaruga (Trionyx sp.), i denti di uno squalo gigante (Carcharodon megalodon), e tanti altri reperti, rinvenuti in città intrappolati nelle rocce ci parlano di una terra selvaggia, abitata da creature enormi.

In particolare nella zona di Is Mirrionis, sui colli,  furono rinvenuti da Patrizio Gennari, nel 1868 i resti  di un coccodrillo fossile del miocene  menzionati anche  dal la Marmora. Si trattave del  coccodrilliano garialoide (animale dal cranio lungo  quasi 90 centimetri molto simile all’odierno Tomistoma del Sud Est asiatico.