Lo sapevate? Nel 1962 allo Stadio Amsicora si tenne un match di boxe valido per il Campionato Europeo

(VIDEO) Il 15 luglio del 1962 lo stadio del Cagliari (il cui terreno di gioco era ancora in terra battuta), neo promosso dalla serie C alla serie B, ospitò un memorabile incontro di pugilato, valido per il titolo Europeo dei pesi welter, tra il pugile di Monserrato Fortunato Manca, beniamino di casa, e il grande Duilio Loi, cagliaritano da parte di padre.
Lo sapevate? Nel 1962 allo Stadio Amsicora si tenne un match di boxe valido per il Campionato Europeo.
(VIDEO) Il 15 luglio del 1962 lo stadio del Cagliari (il cui terreno di gioco era ancora in terra battuta), neo promosso dalla serie C alla serie B, ospitò un memorabile incontro di pugilato, valido per il titolo Europeo dei pesi welter, tra il pugile di Monserrato Fortunato Manca, beniamino di casa, e il grande Duilio Loi, cagliaritano da parte di padre.
Il 15 luglio 1962 all’Amsicora di Cagliari si registrò il tutto esaurito nonostante il caldo torrido. Non si trattava stranamente di calcio, ma di pugilato. In palio il titolo europeo dei welter detenuto da circa tre anni da Duilio Loi, lo sfidante era un grande beniamino del pubblico, il paulese Fortunato Manca, non in perfette condizioni fisiche quel giorno. Una sfida europea tra due italiani, per certi versi un derby sardo essendo chiare le origini del campione. Loi per tre-quattro riprese lasciò l’iniziativa allo sfidante, eludendo le folate offensive e bloccando i colpi. Fu subito evidente che Manca soffriva la forte personalità del campione; Infatti in alcune riprese dava l’impressione di essere sfiduciato anche se non rinunciava mai a tenere l’iniziativa. Le riprese erano nel complesso incerte, ma la maggior velocità e classe del campione stavano per mettere la firma sull’ennesimo capolavoro. Nell’11° e 12° round Manca accentuò i suoi attacchi e il triestino diede l’impressione di essere in difficoltà.
Momenti fugaci annullati con gli interessi nei round successivi dove lo sfidante sembrava essere sorretto principalmente dal coraggio di fronte ad uno scatenato avversario. Nell’11a ripresa una ferita mise in allarme l’angolo di Loi e nel 13° round l’arbitro Barrovecchio chiamò il medico, che fece proseguire il match. Nell’ultima ripresa Manca allo scadere fu atterrato con un montante destro, un colpo viziato da una trattenuta, ma pur sempre valido per i due punti. Alla fine delle 15 riprese Barrovecchio aveva 7 punti di vantaggio per Loi, forse troppi per un Manca sfortunato fino ad allora nelle sue sfide per il titolo contro Visintin (italiano) e Loi (europeo). Il sardo si rifarà abbondantemente battendo Fernando Proietti e distruggendo il francese Pavilla. Sarà Sandro Mazzinghi a fermare la sua corsa al mondiale con un match che molti ricordarono per la sua drammaticità.
Manca fu poi campione europeo dei pesi welter (1964-1965) e sfidante al titolo mondiale dei pesi medi junior in possesso di Alessandro Mazzinghi.
Vincitore di 71 incontri di cui 31 per knock-out, subì 8 sconfitte (nessuna per knock-out) e 4 pareggi. Combatté come detto con Duilio Loi, e poi con Sandro Mazzinghi e col campione del mondo dei pesi welter Curtis Cokes.
Debuttò il 16 settembre 1955, battendo a Milano Luigi Russano. La sua carriera da professionista durò fino al 965. Si ritirò da campione europeo in carica dopo un distacco di retina subito a seguito dell’ultimo combattimento vinto ai punti contro il pugile Apidej Sithiran, a Bangkok il 31 agosto 1965.
Dopo il ritiro si dedicò alla pittura e aprì una palestra.
Duilio Loi nato a Trieste ma cagliaritano da parte di padre, è stato uno dei più grandi pugili italiani di tutti i tempi.
In oltre quattordici anni di carriera da professionista, ha detenuto il titolo di campione d’Italia dei pesi leggeri (1951-1954), di campione d’Europa dei pesi leggeri (1954-1959) e dei pesi welter (1959-1963) e di campione del Mondo dei pesi welter junior (1960-63).
Ripercorriamo insieme la storia del mitico stadio cagliaritano, dove i rossoblù vinsero lo Scudetto del 1969-1970.
Il presidente della Società Ginnastica Amsicora, Guido Costa, acquistò lo spazio intorno all’odierna via Dei Salinieri il 9 giugno 1922, con 11.600 lire, un’area dismessa dal demanio pubblico, precedentemente utilizzata come colonia penale.
Nel 1923 venne realizzata la tribuna in cemento armato tuttora esistente.
Nel ventennio fascista gli impianti furono presi in affitto dal Partito Nazionale Fascista che nell’attuale stadio Amsicora, rinominato Campo DUX, organizzava le attività sportive della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e dei G.U.F. (Gruppi Universitari Fascisti).
Alla Società Ginnastica Amsicora, sopravvissuta agonisticamente solo con la ginnastica, rimase in uso solo uno spazio appositamente attrezzato sotto la tribuna (l’attuale Palestra Costa).
Nel 1941 venne organizzato il primo campionato sardo assoluto di pallacanestro maschile e femminile.
Nel 1942 Mussolini assistette al saggio della Gioventù Italiana del Littorio.
Alla fine della seconda guerra mondiale la S.G. Amsicora riuscì ad ottenere dagli alleati anglo-americani, che ne avevano fatto un deposito per automezzi, la restituzione dello stadio Amsicora dimostrando, carte alla mano, che la proprietà era rimasta costante durante il ventennio e che il Partito Nazionale Fascista ne aveva usufruito solo a titolo di affitto.
Dal 1951 il campo in terra battuta venne utilizzato dal Cagliari per disputare le proprie partite interne.
Nel 1964 il campo fu concesso in uso al Cagliari, tramite una convenzione con l’Amministrazione Comunale di Cagliari, e venne posato il manto erboso, condizione indispensabile per poter partecipare al Campionato Nazionale di Serie A di calcio.
Il record di spettatori si registrò nella gara di campionato contro l’Inter nella stagione 1964-65, gara a cui assistettero 33964 persone.
Dopo la vittoria dello scudetto 1969-1970, nel settembre dello stesso anno, il Cagliari si trasferì allo stadio Sant’Elia. Nella stagione 1988-1989 l’Amsicora ospitò nuovamente le partite casalinghe di Serie C1 in quanto il Sant’Elia venne chiuso per la ristrutturazione in vista dei Mondiali di Calcio Italia ’90.
Negli anni Settanta e Ottanta fu costruita la Palestra Cottiglia. In questo periodo il Comune di Cagliari espropriò una striscia dello stadio, che si estendeva fino al canale di Terramaini e sulla quale sorgevano spogliatoi, le tribune della curva est e una parte della pista di atletica, per far luogo ad una tratta dell’Asse Mediano di scorrimento.
Successivamente ci fu la costruzione del campo da tennis in cemento (poi trasformato nel primo campo di calcetto) e di una pista di allenamento per l’atletica.
In questi anni si ha un enorme sviluppo e modernizzazione di tutto l’impianto che, grazie ai contributi speciali erogati dalla Federazione Italiana Hockey realizza nel 1994 il nuovo campo in erba sintetica e la pista di atletica leggera oltre il secondo campo di calcetto.
Nel 2000 la S.G Amsicora concede in comodato l’area sottostante alla vecchia tribuna distinti, che con una radicale ristrutturazione viene trasformata in palestra per il fitness e gestita dalla Tribune Amsicora Stadium.
Lo stadio ha ospitato, oltre alle partite casalinghe del Cagliari, una tappa della terza edizione del Giro di Sardegna di ciclismo nel 1960, come detto la finale dei campionati europei di pugilato tra Duilio Loi e Fortunato Manca (1962), la Nazionale Italiana di calcio (Italia-Svizzera 4-0, gara di qualificazione ai Campionati Europei del 1968, reti di Mazzola, Riva e doppietta di Domenghini), le qualificazioni ai campionati del mondo di hockey su prato (1996), e addirittura una Corrida del toreador Pedro Basauri “Pedrucho” (nel 1924).
Lo stadio oggi è una struttura polivalente con campo centrale in erba sintetica ad uso esclusivo dell’hockey su prato, pista di atletica leggera, palestra per la ginnastica artistica, palestra per il fitness, due campi di calcetto e una piccola piscina.

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