I posti più belli della Sardegna: Sardara, anima agropastorale tra sorgenti termali e antichi monumenti
Andiamo alla scoperta di una delle più antiche località turistiche e termali della Sardegna del Sud, proprio in mezzo al Campidano. Lungo la Strada Statale 131, la Carlo Felice, sorge Sardara, un paese che vi stupirà per la quantità di attrazioni e per la qualità delle strutture ricettive, costruite attorno ai centri di relax e benessere. Un'antica area ricca di sorgenti termali, in un territorio dove non mancano siti archeologici, chiese, castelli medievali e testimonianze dell’età nuragica.
I posti più belli della Sardegna: Sardara, anima agropastorale tra sorgenti termali e antichi monumenti.
Sardara è da sempre legata alle sue acque: i suoi pozzi sacri risalgono all’età nuragica mentre le Aquae Neapolitanae, citate da Tolomeo, diedero vita a un centro romano (II-I secolo a.C.).
Andiamo alla scoperta di una delle più antiche località turistiche e termali della Sardegna del Sud, proprio in mezzo al Campidano. Lungo la Strada Statale 131, la Carlo Felice, sorge Sardara, un paese che vi stupirà per la quantità di attrazioni e per la qualità delle strutture ricettive, costruite attorno ai centri di relax e benessere. Un’antica area ricca di sorgenti termali, in un territorio dove non mancano siti archeologici, chiese, castelli medievali e testimonianze dell’età nuragica.
Sardara è da sempre crocevia, durante il Medioevo zona di confine tra i giudicati d’Arborea e di Calari, oggi tra le province di Oristano e Cagliari. Tanti i motivi che giustificano una visita: tra i siti nuragici il più importante è il santuario di Sant’Anastasia, tempio ipogeico a pozzo frequentato tra il XVI e il VII secolo a.C., luogo di culto posto al centro di un piccolo villaggio di capanne (in tutto il territorio se ne sono contati trenta), edificato in blocchi di basalto.
Alla camera sotterranea del pozzo che contiene la sorgente (vi si praticava il culto delle acque) si accede tramite una scalinata di 12 gradini, protetta da un corridoio coperto. Dopo il periodo nuragico il sito fu frequentato sino all’eta Bizantina e poi oltre, con la chiesa di Sant’Anastasia (ricostruita nel XV secolo), che dà il nome al santuario.
All’interno della chiesa è possibile ammirare un magnifico fonte battesimale cinquecentesco, inoltre dentro la chiesetta c’è un altro pozzo nuragico più piccolo, che ha restituito diversi arredi, tra cui ceramiche, bronzi e un altare. Tutti i manufatti ritrovati sono conservati nel museo Villa Abbas, compresi i reperti della necropoli romana di Terr’e Cresia.
Da non perdere poi il centro storico, ben conservato e impreziosito da vecchie case campidanesi padronali, Villa Diana, Casa Pilloni, Casa Orrù (Sardara nei secoli è stata ed è anche un importante centro agricolo) con cortili e giardini, magnifici portali lignei e strade in selciato.
Tra le chiese spiccano la parrocchiale della beata Vergine Assunta, del Seicento e la chiesa di San Gregorio Magno, di inizio XIV, raro esempio in Sardegna di transizione dallo stile romanico a quello gotico.
Nei dintorni del paese si trova il castello di Monreale, su un’altura che domina la zona a sud di Sardara. Una costruzione imponente che in origine era composta da mastio (l’unico presente in Sardegna), otto torri e cinta muraria. Restano le possenti mura e, all’interno, i resti del borgo medioevale. Il castello fu costruito intorno al 1000 e vi soggiornarono i giudici Mariano IV e la famosa Eleonora d’Arborea. Il castello si può raggiungere a piedi: dalla sommità si può godere di una vista bellissima, sino a Cagliari e al Gennargentu.
La valorizzazione delle sorgenti termominerali cominciò alla fine XIX secolo e la struttura venne poi inglobata nelle moderne terme che si trovano a circa due km dal paese, immerse nel verde, in località Santa Maria de is Acuas, (delle Acque).
Le acque curative hanno una temperatura compresa tra 50 e 68 gradi e le terme sono tra le più conosciute e frequentate della Sardegna, grazie anche a una logica di accoglienza perfezionatasi nel corso degli ultimi decenni. Le acque sono classificate come minerali-bicarbonato-alcaline-ipertermali e sono utili nella cura di disturbi locomotori, respiratori, dell’apparato digerente e per il trattamento di inestetismi della pelle. Vicino alle terme sorge l’omonimo santuario di Santa Maria de is Acuas, (delle Acque).
Come arrivare
(54 km, 45 minuti): partiamo da Cagliari e percorriamo la S.S.131, dopo poco più di 50 km e si arriva a Sardara.
Dove alloggiare
B&B Casa Olla, via Liguria 9, telefono 348 7918611. Pulizia e gentilezza, Wi-Fi gratuito, prezzi onesti, comfort, bagno privato e animali domestici ammessi.
Dove mangiare
Su Mallaccioi, via Lombardia, 25, telefono 338 900 4401. Padrona gentilissima, ottima cucina di mare e di terra, prodotti locali, prezzi modici.
Cosa comprare
Vini novelli e non (Moscato, Semidano), prodotti enogastronomici, zafferano (Sardara è uno dei luoghi di produzione maggiore), dolci sardi, pani artigianali.
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