Francesco Zito, la vita sui guantoni e la conquista della Polonia sul ring: sogni di un pugile sardo
Di recente ha conquistato il pubblico polacco sul ring. Ora Francesco, 26 anni e una vita sui guantoni, sogna di raggiungere i suoi obiettivi e diventare un professionista. "In Italia e in Sardegna il pugilato sembra essere trascurato, ma questo sport merita attenzione e persone che se ne innamorino"
Il ring è la sua casa, gli allenamenti, costanti e serrati, il suo pane quotidiano. Sui guantoni c’è la vita, nel suo cuore i sogni di un sardo di 26 anni. Luigi Francesco Zito – “anche se col primo nome non mi ci chiama mai nessuno” – coltiva la “nobile arte” sin da quando era ragazzino e oggi sogna di diventare un professionista. Sperando che la boxe torni a infiammare i cuori dei tifosi dell’Isola come succedeva tanti anni fa.
Da Assemini a Cagliari, un po ‘ di calcio e basket nel suo repertorio di adolescente. Prima di indossare i guantoni, a 17 anni, e ora girare tra l’Italia e l’Europa. Uno sport come tanti, per qualcuno. Ma non per Francesco: fare il pugilato è una scelta di vita, fatta di sacrifici e costanza. Categoria tra welter e superwelter, scuderia “Michelone’s Boxing Team Scuderia Delle Fave”, forte di tante soddisfazioni, come quella, recentissima, in terra polacca. “Lo scorso ho combattuto a Szczytno, vincendo ai punti in 6 riprese contro il padrone di casa Kacper Salabura”.
E mica male, se si pensa che tra Carpazi e Baltico, e non solo, il pugilato è davvero sentito, molto più che in Italia. Per non parlare, poi, della Sardegna. “A Szczytno ho davvero sentito la differenza”, spiega Francesco, “c’è un clima diverso. Un po’ come da noi il calcio: il tifo è coinvolto e la gente è pronta a sostenere i loro beniamini”. Poi, però, la forza dello sport e del talento, quello del giovane sardo che a suon di cazzotti conquista il pubblico polacco, inizialmente ostile: “In tanti mi hanno notato e apprezzato. Qualcuno mi ha pure chiesto un autografo e gli organizzatori vogliono un mio ritorno”.
Tanti allenamenti e sacrifici per Francesco, ammiratore di Simone Maludrottu e Mike Tyson, con la passione per la boxe ereditata un po’ dalla nonna, da giovane fan di Mohammad Alì. Ma per il giovane asseminese anche belle soddisfazioni che lo spingono ad andare avanti. “La più bella è stata la vittoria ai punti al Trofeo delle Cinture contro il campione in carica Luigi Alfieri, davvero tosto”. Poi, sempre nella stessa competizione, la finale, persa ai punti con Stefano Ramundo, per ko tecnico. “Ora ci stiamo preparando all’incontro di Ferrara contro Nicola Cristofori, previsto per il prossimo 26 marzo”.
Sempre in trasferta, Francesco, lontano da Cagliari e la sua Sardegna dove è difficile, per svariate ragioni, portare pugili e incontri da tutto esaurito. L’incontro più vicino, per dire, quello di Stintino contro Michael Mendy per i superwelter.
Chissà se un giorno il pubblico non possa tornare a innamorarsi davvero della boxe, magari proprio con il giovane Zito sul ring. “Dopo l’incontro in Polonia ho scalato diverse posizioni in classifica, arrivando al nono posto in Italia e al 200esimo al mondo. Ora ho come obiettivo il campionato italiano e il Trofeo delle Cinture. Il mio sogno è diventare un professionista e ci spero tanto”.
Obiettivi importanti per Francesco e tanti sogni da campione. Anche se questo, lui lo è già per tutti i suoi amici.
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