Lo Sapevate? A Cagliari via Napoli era “s’arruga de is Moras”: quando anche i sardi facevano i pirati nel Mediterraneo
Pochi sanno, forse, che questa strada, attraversata da file di turisti nelle mattine estive, era un "ghetto" di mori tenuti in schiavitù. Così come, in generale, tutto il rione Marina, a stretto contatto con il mare, i suoi tesori e purtroppo anche i suoi bottini, frutto di saccheggi ai danni di altri popoli.
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Oggi è una delle più importanti “terre” di movida del centro cagliaritano. Alla Marina, infatti, i profumi di cucina e tradizione aleggiano per tutto il quartiere. E via Napoli non è certamente da meno, con la sua ricchezza di ristoranti e trattorie, insieme a negozi tipici.
Pochi sanno, forse, che questa strada, attraversata da file di turisti nelle mattine estive, era un “ghetto” di mori tenuti in schiavitù. Così come, in generale, tutto il rione Marina, a stretto contatto con il mare, i suoi tesori e purtroppo anche i suoi bottini, frutto di saccheggi ai danni di altri popoli.
Come riportato dunque dal capolavoro di Francesco Alziator, “L’Elefante sulla Torre”, nella via Napoli esisteva in tempi lontani la cosiddetta Moreria , luogo in cui venivano concentrate le schiave more. Ecco dunque che anticamente questa via era nota come “s’arruga de is Moras”.
Sembra infatti, sempre come riportato dall’Alziator, che ai tempi in cui i corsari barbareschi imperversavano nell’Isola, portando sciagure e saccheggi, rapendo donne e bambini, i sardi in qualche modo restituissero la pariglia. Alla stregua di quella saracena, dunque, esisteva anche una pirateria sarda, mirata alla cattura di africani e alla loro vendita sul mercato cagliaritano.
Cagliari celebra i 100 anni di Maria Vittoria Putzolu, stampacina doc

“Stampacina doc”, come ama definirsi, la signora Maria Vittoria ha trascorso l’infanzia e la giovinezza tra le vie del quartiere storico, conservando nitidi i ricordi dei tempi difficili: “Durante i bombardamenti cercavamo riparo in via San Giorgio”, racconta con lucidità e un sorriso che svela la forza di chi ha vissuto un secolo di storia.
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Un traguardo importante e una vita ricca di ricordi, affetti e dedizione: Cagliari ha festeggiato i cento anni di Maria Vittoria Putzolu, nata nel cuore della città, in via Santa Restituta, il 2 novembre 1925.
“Stampacina doc”, come ama definirsi, la signora Maria Vittoria ha trascorso l’infanzia e la giovinezza tra le vie del quartiere storico, conservando nitidi i ricordi dei tempi difficili: “Durante i bombardamenti cercavamo riparo in via San Giorgio”, racconta con lucidità e un sorriso che svela la forza di chi ha vissuto un secolo di storia.
Dopo gli anni della guerra, ha dedicato la sua vita al lavoro da sarta e alla famiglia: il marito, impiegato al Genio Civile, è scomparso prematuramente a 59 anni, ma l’amore e la dedizione verso i quattro figli non sono mai venuti meno. Oggi può contare anche sull’affetto di cinque nipoti e un pronipote, che hanno reso la giornata del centesimo compleanno ancora più speciale.
A portare gli auguri dell’intera Amministrazione comunale è stato il presidente del Consiglio comunale Marco Benucci, che ha consegnato alla festeggiata una pergamena e una medaglia ricordo a nome della città.
“La signora Maria Vittoria – ha sottolineato Benucci – rappresenta tutti i valori che contraddistinguono la nostra comunità: la dedizione al lavoro, l’amore per la famiglia e per la sua Cagliari. È un piacere, ed è istruttivo, ascoltare i suoi racconti, dal periodo difficile della guerra alla rinascita, sino al suo sguardo attuale sulla città.”
Un secolo di vita che racchiude la memoria e l’identità di un’intera comunità: Cagliari rende omaggio a Maria Vittoria Putzolu, testimone autentica della storia e dei valori della città.
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