Costruire una casa o ristrutturarla completamente: chiunque abbia questa necessità si trova davanti a decine, centinaia di dubbi e difficoltà. Il computo metrico, la progettazione, la selezione dei mobili e dei complementi d’arredo, la burocrazia, la richiesta di un finanziamento, ma soprattutto la scelta dell’azienda edile a cui affidare non tanto le mura della propria futura dimora, quanto il luogo in cui ospitare i propri progetti e sogni.

A Cagliari e nel Sud Sardegna c’è un’azienda che ha le competenze e l’ambizione di realizzare vere e proprie case su misura, la QuattroEmme Costruzioni. Marco Mura e il suo staff, una grande famiglia composta da 25 persone, seguono i clienti in tutte (ma proprio tutte) le fasi della costruzione.

Dopo un primo contatto telefonico viene fissato un sopralluogo fisico in loco in cui viene fatto un dettagliato computo metrico. C’è chi ha le idee molto chiare, chi le ha piuttosto confuse, ma il compito della QuattroEmme è sempre lo stesso: accompagnare con le proprie competenze e professionalità i clienti nella realizzazione del proprio personalissimo sogno.

“In questa fase partono i nostri servizi di consulenza, tutti completamente gratuiti – spiega Marco Mura -. Il nostro ingegnere recupera tutta la planimetria catastale qualora il cliente sia sprovvisto della documentazione dell’immobile. A quel punto inizia il progetto. Viene riportato ogni dettaglio su un programma di progettazione e creata la bozza della casa (o del locale commerciale) che verrà: al cliente non presentiamo un preventivo, ma un vero e proprio progetto che andrà a mostrare esattamente come sarà l’immobile una volta costruito o ristrutturato. La qualità dei materiali? Per noi non è un vanto. Quella per noi è la base”.

La precisione del progetto ha un altro vantaggio: il prezzo finale include ogni voce spiegata in modo semplice e dettagliato. L’obiettivo è dare al cliente un prospetto economico che si avvicini il più possibile a quello definitivo senza sorprese.

“Chiarezza prima di ogni cosa – sottolinea Mura -. Così come la consegna del preventivo che avviene sempre di persona. In questa fase ci soffermiamo con il cliente su ogni voce del progetto. Se il cliente non sa cosa è un massetto glielo spieghiamo, non c’è alcun problema”.

Ma come nasce il progetto? Il team interno fa i computi metrici iniziali e un eventuale adeguamento del computo dei lavori prima dell’apertura del cantiere, affiancati dal commercialista vengono studiati gli sgravi fiscali disponibili inseriti direttamente nella proposta finale, gli esperti di interior design del team danno una forma concreta ai sogni e alle esigenze del cliente (dalla piantana accanto al divano per i momenti di lettura alla presa specifica in quel punto della casa).

Uno dei “frutti” finali di questo lavoro corale è la “Mood Board” di Claudia, Luca o Giovanni (nomi di ipotetici clienti), una brochure dedicata al singolo cliente in cui si vede la casa esattamente come sarà. Il lampadario della cucina non è un oggetto virtuale, ma il lampadario di un’ipotesi di forniture inserito in una precisa shopping list consegnata al cliente in cui viene specificato dove acquistare ogni singolo elemento concordato in fase progettuale. Per intenderci, il lampadario inserito nel mood board è “quel lampadario”, non “un lampadario che se dovesse esistere ci starebbe proprio bene”. Viene consegnato tutto in una box contenente tutte le informazioni necessarie.

Per agevolare il cliente Quattroemme ha studiato tutta un’altra serie di servizi: la qualificazione finanziaria con un consulente esperto di mediazione creditizia, il servizio trasloco e il servizio di assistenza al montaggio.

“Ciò che offriamo è di prendere per mano le persone in uno dei momenti più importanti della loro vita e rendere concreti i loro desideri e progetti – conclude Marco Mura -. Rendere concrete le esigenze di Claudia, Luca e Giovanni. Ecco perché pur essendo un’azienda edile finiamo per non parlare mai di mattoni”.

Cagliari si è svegliata diversa. Da oggi, quattro vetrine della Rinascente raccontano una storia di rinascita, speranza e impegno sociale: quella di Domus de Luna, fondazione attiva dal 2005 a sostegno dell’infanzia, dell’adolescenza e delle famiglie più fragili.

Le vetrine, curate da Filippo Grandulli, sono vere e proprie installazioni narrative, arricchite dalle opere dell’artista CRISA. Ognuna rappresenta un capitolo della missione della fondazione. La prima è il buio: una sedia bruciata immersa in un silenzio denso, simbolo dell’abbandono e del dolore. La seconda è colore: i disegni dei bambini e la vitalità delle comunità che si prendono cura. La terza è il lavoro: attrezzi e strumenti che restituiscono dignità. Infine, la quarta ospita una grande luna, sospesa sopra una scala, pronta ad essere raggiunta.

«Volevamo che la città vedesse e sentisse cosa significhi prendersi cura – afferma Ugo Bressanello, fondatore di Domus de Luna –. Ogni vetrina racconta un pezzo del nostro viaggio: dalla ferita alla guarigione, dall’abbandono all’autonomia».

L’iniziativa culminerà venerdì 16 maggio con un’asta benefica negli spazi della Rinascente, animata dalla presenza di artisti come Iron Monkey (Luca Cabboi), La Fille Bertha, Manu Invisible e Retro. Le opere verranno battute da due banditori d’eccezione: l’attore Elio Turno Arthemalle e il calciatore Leonardo Pavoletti. «Sarà una serata speciale, che animerà tutti i piani della Rinascente dalle 17.00 alle 22.00 – spiega Bressanello –. Un’occasione per far conoscere il nostro lavoro e coinvolgere la città in una rete di solidarietà concreta».

Nata con la chiusura degli orfanatrofi, Domus de Luna è oggi una realtà che coinvolge oltre 200 operatori e altrettanti volontari in azioni quotidiane di cura e prevenzione del disagio, con un’attenzione particolare a minori e mamme in difficoltà. «Ci occupiamo di chi è più fragile, di chi ha bisogno di una seconda possibilità – conclude Bressanello –. Vogliamo costruire comunità che includano, proteggano e offrano strumenti per volare, magari proprio fino alla luna».