Siamo a Cagliari, nella bellissima via San Giacomo, cuore del quartiere storico di Villanova. Qui, tra balconcini fioriti e palazzine colorate si trova il primo “Neko Cafè” della Sardegna. Neko in giapponese significa gatto: a Osaka nel 2004 è stato inaugurato infatti il primo bar dei gatti, animali venerati nel Paese del Sol Levante. E, esattamente con le stesse caratteristiche dei tanto amati locali orientali, nel 2017 Cristina Ritano, 30enne cagliaritana, decide di coronare il suo sogno unendo l’amore per i felini alla professione della sua vita, aprendo il primo Cat Cafè della Sardegna.

Qui i veri protagonisti sono loro, i 5 gatti adottati da Cristina tramite volontarie che li hanno salvati dalla strada. Cinque anni fa Hope, Iris, Oliver, Carlotta e Tigro, grazie anche all’intervento e all’aiuto di una Veterinaria Comportamentalista hanno imparato a convivere in armonia all’interno del locale e adesso non aspettano altro che gli ospiti amanti dei gatti per giocare con loro, farsi coccolare e tener loro compagnia in piena libertà e secondo uno specifico regolamento.

I gatti girano liberi e indisturbati per il locale avendo a loro disposizione tutto lo spazio che vogliono e completa libertà di movimento. Possono acciambellarsi sulle gambe degli avventori, oppure accoccolarsi e dormire profondamente sdraiati su un cuscino mentre vengono accarezzati, ma anche restare per i fatti loro senza aver voglia di essere svegliati o coccolati.

Cristina con i fantastici 5 al gran completo

Per poter godere al meglio della loro compagnia infatti è necessario tener presente delle regole di buona e sana convivenza che vi riassumiamo brevemente. Innanzitutto il Cat Cafè è la casa dei fantastici 5: loro sono super accoglienti e gentili. Li potrete trovare beatamente rilassati o pronti a giocare e a tenervi compagnia.

Come dovrebbe essere facile intuire al Cat Cafè non si può entrare con altri animali domestici: nessun altro gatto o cane può entrare nel locale per ovvi motivi di incompatibilità naturale e per la ragione di cui sopra (il Cat Cafè è la casa solo dei 5 nostri amici pelosi).

Se non amate consumare una bevanda o mangiare con la vicinanza di un animale, non varcate le soglie del locale. Hope, Iris, Oliver, Carlotta e Tigro essendo a casa loro salgono sui tavoli, sulle sedie, si siedono sui divani e potrebbero anche tentare di rubarvi un dolcetto!

Il croffle: la novità del Cat Cafè. Un croissant cotto nella piastra per waffle, da provare assolutamente!

Se siete già sulla nostra lunghezza d’onda, sappiate che l’esperienza che godrete in questo delizioso locale non ve la dimenticherete mai. Il Cat Cafè non è solo il locale nel quale fare il pieno di coccole: accanto alla Cat-Therapy gli umani possono scegliere tra un’ampia offerta di Caffetteria, Aperitivo, Bakery, Drinks e gustosi Snack dolci e salati, scambiando anche qualche libro con il servizio di bookcrossing. Particolare importanza viene data alla scelta e alla qualità dei prodotti somministrati, che tengono conto anche delle intolleranze alimentari e dei gusti di particolari categorie di clienti come i vegani.

Una prima sala accogliente, una grande vetrina con tantissimi dolci in bella vista, il bancone e il personale sorridente sono l’anticamera di quello che è il regno di Oliver, Tigro, Hope, Iris e Carlotta. Aprendo la porta si giunge poi in una seconda sala dalle pareti bianche e candide, con inciso una serie di citazioni dedicate ovviamente ai pelosi con cuccette e trespoli dove i micetti la fanno da padrone tra i clienti seduti ai tavolini, in cerca di coccole e carezze.

L’aperitivo accompagnato dai cocktail Meowjito e Cat on the Beach

Cristina con la sua idea imprenditoriale di successo aperto il cuore e le porte del suo locale agli amanti degli animali, dando a dei gatti bisognosi una seconda possibilità di vita e ai clienti di sentirsi un po’ come a casa propria, in compagnia di un caffè e di un micetto desideroso di coccole. Il Cat Cafè, in maniera tenera e sottile, vuole essere anche un modo per dimostrare che uomo e animale possono vivere, divertirsi e passare del tempo sotto allo stesso tetto senza distinzione di “razza”.

C’è un amore che sa di vento salmastro, di colline baciate dal sole e di rosa tenue in un calice ghiacciato. È l’amore di Isabelle e Jean-Paul Tréguer per la Sardegna. E il frutto di quel colpo di fulmine oggi si chiama SO CHIC! – l’unica cantina dell’Isola specializzata nella produzione di vino Rosé, pronta a conquistare i palati del Porto Cervo Wine & Food Festival 2025. Non è una storia qualunque. È la storia di due pubblicitari francesi che, dopo aver venduto la loro agenzia parigina – BIG Success, leader nella pubblicità televisiva d’Oltralpe – hanno deciso di riscrivere la propria vita a sud della Sardegna, tra Villasimius e Castiadas, in un angolo di mondo che loro stessi definiscono un “paradiso”.

Una volta sbarcati sull’isola, Isabelle e Jean-Paul scoprono una lacuna nel panorama vinicolo locale: il Rosé, re delle estati francesi, qui è ancora un outsider. Ma dove molti vedono un’assenza, loro vedono un’opportunità. Nasce così un sogno audace: dare vita alla prima cantina sarda interamente dedicata al Rosé, con un brand dal nome internazionale, leggero e memorabile. SO CHIC !, appunto.

Ma perché proprio il Rosé? Le ragioni sono solide come la terra di Capo Ferrato, dove nasce il Cannonau che firma l’identità del SO CHIC !. In Francia, il Rosé rappresenta oltre il 35% dei consumi di vino. A livello globale ha superato il 15%. E mentre l’Italia esporta con successo, il consumo interno è ancora limitato. Una nuova era è alle porte – e la Sardegna ha tutte le carte per guidarla.
Qui il Cannonau – antichissimo, generoso, erede diretto del Grenache provenzale – incontra il savoir-faire francese in una sinergia perfetta. Il risultato è un Rosé 100% Cannonau, fresco, elegante, sorprendente, ideale per l’aperitivo, per una cena sul mare o un brindisi sotto le stelle. E poi c’è un altro segreto: il cuore delle donne. Perché sono loro oggi a trainare il mercato del vino Rosé: un vino versatile che sa essere chic senza essere snob, che porta con sé il colore dell’amore e della libertà.

Il tappo di sughero rosa, una piccola sorpresa “chic” per i consumatori

In appena cinque anni, il Rosé SO CHIC ! è diventato un piccolo fenomeno. Più di 200 punti vendita in Sardegna, tra resort a cinque stelle, ristoranti gourmet, beach club esclusivi e boutique del vino. E poi Roma, Milano, la Svizzera, gli USA, la Francia: un rosé che ha superato il mare, portando con sé l’essenza di un’isola che sa essere autentica e contemporanea. Dal 8 all’11 maggio, Isabelle e Jean-Paul porteranno la loro visione al Porto Cervo Wine & Food Festival 2025, uno degli eventi più prestigiosi del settore Horeca. Una vetrina d’eccellenza dove SO CHIC ! sarà molto più che un’etichetta: sarà una dichiarazione d’intenti.
«Siamo francesi, sì. Ma oggi ci sentiamo più sardi che mai. Abbiamo voluto dimostrare, insieme ai viticoltori dell’isola, che anche la Sardegna può produrre un Rosé capace di competere con i migliori di Provenza», raccontano con orgoglio i fondatori.
E mentre i calici tintinnano tra le mani degli esperti e dei sognatori, una cosa è certa: il futuro del vino Rosé in Sardegna ha già un nome. Ed è terribilmente SO CHIC !