Quando si parla di un’impresa di costruzioni il primo pensiero va subito ai mattoni. Come si assemblano tra loro? Come si costruisce una casa? Come si realizza un massetto? Per Marco Mura, fondatore e titolare di Quattroemme Costruzioni, azienda edile con sede a Settimo San Pietro che opera in tutta la zona di Cagliari, tutto questo è sicuramente molto importante, ma nella sua idea di impresa ci sono molte altre cose altrettanto di valore.

Quattroemme Costruzioni nasce nel 2011. Marco è nato e cresciuto tra i cantieri: è un figlio d’arte visto che il papà ha una sua azienda edile che opera dal 1987. Azienda in cui lui stesso ha lavorato partendo dalla mansione più bassa, quella del manovale, con tanta umiltà e voglia di imparare. Dopo una lunga gavetta, undici anni fa, Marco Mura ha deciso di dare vita alla sua creatura e di modellarla a sua immagine e somiglianza. Le quattro “emme” che danno vita al nome dell’azienda sono le iniziali sue e della sorella Monia, che lavora con lui. L’impresa è oggi composta da 25 persone, titolare compreso.

“La cosa che mi è sempre piaciuta di questo lavoro è il rapporto con il cliente – racconta Mura -. Parlare con loro, immaginare insieme la casa che hanno sempre sognato, fargliela vedere con i loro occhi nei nostri e poi crearla materialmente”.

Ad animare Marco e la sua squadra è una vision: “Il mio obiettivo è rivoluzionare l’approccio all’impresa edile in Sardegna – ci spiega -. Insieme ai miei dipendenti vogliamo abbattere tutti gli stereotipi che molti associano al nostro settore. Mi riferisco al concetto di ‘cantiere vecchio stile’, ai proverbiali ritardi nei lavori, ai preventivi non rispettati, al disordine e ai pasticci. Quattroemme Costruzioni è un’azienda ambiziosa che punta ad avvicinarsi ogni giorno di più alla perfezione”.

Ma come si realizza questa “propensione alla perfezione”? Marco Mura e il suo team partono da una approfondita consulenza. Durante questa fase non si parla tanto di materiali da utilizzare e di altri dettagli tecnici. L’obiettivo è la casa di Mario, di Giovanna, di Luca e di Patrizia. L’obiettivo sono le persone e la loro felicità, il loro sogno di avere la casa esattamente come l’hanno sempre desiderata. A quel punto, una volta compresa la persona, si progetta l’abitazione nei minimi dettagli, dalla lampadina dello sgabuzzino al tappeto del soggiorno passando per le mattonelle del bagno. Tutto finisce in una “tavola delle emozioni”, il Mood Board, un depliant personalizzato che mostra al cliente come sarà la sua casa prima ancora di costruirla.

In sostanza Quattroemme Costruzioni offre la possibilità di consegnare una casa completa di tutto, una casa “chiavi in mano”: dalla progettazione all’acquisto dei materiali fino alla consegna dei lavori, burocrazia compresa. Il prezzo? Lo si conosce prima che gli operai impugnino per la prima volta la cazzuola: nessuna sorpresa.

L’incontro con MAB & Co. e la scuola di MBS: il salto di qualità

Quattroemme Costruzioni è un’azienda che ha sempre funzionato discretamente, grazie a un paio di fattori, come non ha paura di ammettere Marco Mura. Ma il salto di qualità è arrivato dopo l’incontro con MAB & Co-OSM partner e la MBS, la prima scuola in Sardegna per imprenditori e manager.

“L’MBS mi ha cambiato la vita – dice senza giri di parole Mura – Io sono sempre stato curioso e interessato al mondo del marketing e del management, ma la differenza tra i consulenti di MAB & Co e un libro, un corso o un semplice consulente, è che ti accompagnano realmente nella crescita di te stesso e della tua impresa fino al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Il mio consulente, Marco Locci, mi ha seguito passo dopo passo, dal primo incontro fino alla scuola per imprenditori, che per me è diventata una fonte di energia pazzesca. Ci incontriamo fra imprenditori, ci scambiamo le idee, impariamo a vedere nel vicino di banco non un rivale o un competitor, ma un professionista da cui possiamo imparare tanto e al quale possiamo insegnare qualcosa”.

Grazie alla sinergia con MAB & Co Marco ha imparato alcune cose importanti: non tanto come fare impresa, ma come portare l’impresa a un livello successivo, puntando tutto sul riconoscimento del lavoro dei propri dipendenti. I collaboratori vanno selezionati non solo per le loro abilità, ma anche per la capacità di stare in gruppo e di lavorare in un bel clima. “Oggi ho in azienda persone che sono felici di svegliarsi la mattina per andare a lavorare, vuoi perché il loro lavoro è riconosciuto e gratificato, vuoi perché il proprio collega e il proprio titolare diventa praticamente un amico” racconta Mura.

Un altro grande insegnamento è stato l’organizzazione, quell’organizzazione che gli consente – da un po’ di tempo a questa parte – di pranzare tutti i giorni a casa, di dedicare più tempo alla famiglia e di gestire meglio lo stress, le pressioni e le difficoltà.

L’energia che arriva a Marco dalla partecipazione ai corsi di MAB & Co sfocia anche in progetti nobili che vogliono aiutare i più giovani a orientarsi nel mondo di oggi, così da non arrivare impreparati al giorno in cui dovranno “disegnare i propri orizzonti”. OSM Edu e Scuolavoro sono due programmi di MAB & Co di cui Quattroemme Costruzioni è rispettivamente partner e sponsor. “Abbiamo scelto di appoggiare questi due progetti perché ho il sogno di dare ai ragazzi l’aiuto di cui io avrei avuto bisogno e che non ho ricevuto. E’ un po’ come restituire al mondo un po’ della fortuna che ho avuto”.

L’architetto sardo che celebra la biodiversità con il suo giardino premiato a livello mondiale.

In un’epoca in cui l’attenzione verso la sostenibilità e la biodiversità diventa sempre più cruciale, l’architetto sardo Jacopo Ducato Ruggeri emerge come una figura di spicco nel panorama internazionale del paesaggio.

Originario di Guspini e attualmente residente in Svizzera, Ducato Ruggeri ha conquistato il riconoscimento mondiale al concorso “Progettista dell’Anno 2025 under 30”, un evento annuale organizzato dalla Royal Horticultural Society (RHS), di cui Re Carlo III d’Inghilterra è patrono. Con il suo progetto “Dune Garden”, ha portato a casa il secondo posto, firmando un’opera che si distingue non solo per la sua bellezza estetica, ma anche per il suo messaggio forte e chiaro a favore della preservazione dell’ambiente.

“Dune Garden” non è semplicemente un giardino. È una celebrazione della biodiversità e dell’ecosistema, un invito a riflettere sul nostro rapporto con la natura. Allestito durante il Flower Show di Wentworth Woodhouse nel South Yorkshire, il giardino di Ducato Ruggeri si presenta come un paesaggio dunale immaginario, dove erbe morbide, primule e rose selvatiche si intrecciano con cardi ispidi e pini, omaggiando le peculiarità della flora locale. Jacopo ha saputo tradurre le suggestioni dei luoghi di origine, Guspini e Arbus, in un’opera che incarna perfettamente il concetto di bellezza inclusiva.

Il progetto ha catturato l’attenzione della BBC, che lo ha selezionato come giardino simbolo per un documentario dedicato alla visione del giovane architetto sardo. Non solo: “Dune Garden” ha attirato anche l’interesse di Brandon Thatchers, leader mondiale nella creazione di scenografie per il settore cinematografico e televisivo di Hollywood, che ha sponsorizzato il progetto per il suo enorme potenziale narrativo e visivo. Un risultato che conferma la validità della proposta di Ducato Ruggeri e il suo impegno nella valorizzazione di spazi naturali spesso trascurati.

Dal punto di vista progettuale, “Dune Garden” rappresenta un manifesto della botanica queer, un concetto secondo il quale la diversità non è solo accolta, ma celebrata in tutte le sue sfumature. L’architetto sottolinea come la vera bellezza di un ecosistema non risieda nel possesso o nel controllo, ma nell’accompagnare la natura nel suo processo di crescita. Questa filosofia di design si traduce in uno spazio accogliente e armonioso, dove il coltivato e il non coltivato coesistono senza sopraffazione, promuovendo un equilibrio virtuoso tra le diverse forme di vita.

Il progetto di Ducato Ruggeri invita a vivere la natura a piedi nudi, direttamente a contatto con il suolo sabbioso, lasciando impronte di un passaggio rispettoso. Il giardino è privo di cemento, richiamando la cultura svizzera del depavimentare, e gli arredi, realizzati in legno, si integrano perfettamente con l’ambiente circostante. Un’impareggiabile doccia all’aperto consente all’acqua di tornare a nutrire la terra, completando così un ciclo naturale che parla di responsabilità ecologica.

Ma “Dune Garden” non è solo un approdo di bellezza e sostenibilità. È anche un viaggio che unisce geografie e storie. Inizia dai luoghi d’origine di Jacopo, passando per la costa sarda con le sue dune spettacolari, fino ad arrivare alle influenze culturali e ambientali della Svizzera. Attraverso questo percorso, l’architetto racconta non solo la sua storia personale, ma anche quella di una comunità intera, evidenziando l’importanza di ripensare il nostro modo di interagire con l’ambiente.

Jacopo Ducato Ruggeri ha compiuto un’importante opera di sensibilizzazione, affermando che ogni pianta, ogni terreno, ogni elemento naturale ha un proprio valore intrinseco. Il suo approccio innovativo al giardinaggio invita a considerare il paesaggio come un linguaggio da scrivere e riscrivere, dove le piante, i suoli e i compost diventano un vocabolario attraverso cui esprimere idee di inclusione e rispetto. La biodiversità è, secondo lui, un concetto queer, che mette in luce la bellezza dell’eterogeneità e invita a riconoscere il valore di ogni forma di vita.

In un mondo in cui la crisi climatica è un tema sempre più presente, l’opera di Ducato Ruggeri si erge come esempio luminoso di come l’arte della progettazione di spazi verdi possa contribuire a un futuro più armonioso e sostenibile. Il suo “Dune Garden” non è solo un giardino, ma un manifesto per un cambiamento culturale che abbraccia la diversità in tutte le sue forme.