Vi ricordate? Nel 1977 il gruppo sardo “Collage” sfiorò la vittoria a Sanremo con “Tu mi rubi l’anima”
I Collage sono ancora oggi attivi nella seguente formazione: Tore Fazzi - voce e basso; Uccio Soro - voce e chitarre; Fabio Nicosia – tastiera, voce; Francesco Astara – batteria, percussioni.
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I Collage, gruppo formatosi a Olbia negli anni ’70 e attivo ancora oggi con una nuova formazione, ha vinto il Festival di Castrocaro nel 1976 con “Due ragazzi nel sole” ed è arrivato secondo al Festival di Sanremo del 1977 con “Tu mi rubi l’anima”.
I suoi componenti storici (fino al 2000) erano Piero Pischedda (scomparso nell’agosto del 2019 all’età di 63 anni), Masino Usai, Pino Ambrosio, Tore Fazzi e Piero Fazzi.
Il punto più alto della loro carriera è stato il Festival di Sanremo 1977, in cui il gruppo gallurese fu a un passo dalla vittoria. Il brano “Tu mi rubi l’anima”, scritto da Gabriella Padovan e da Antonello De Sanctis, si classificò nel gradino intermedio del podio. Primi classificati arrivarono gli “Homo Sapiens” con “Bella da morire”.
I Collage però spopolarono in radio e i due brani del loro primo album, il singolo di Sanremo già citato e quello che dava il nome all’EP, “Due ragazzi nel sole”, si piazzarono costantemente ai primi posti per alcune settimane.
Il successo del gruppo sardo non fu per nulla effimero. Tra gli altri brani più celebri e conosciuti c’è sicuramente “Lei non sapeva far l’amore”.
I Collage sono ancora oggi attivi nella seguente formazione: Tore Fazzi – voce e basso; Uccio Soro – voce e chitarre; Fabio Nicosia – tastiera, voce; Francesco Astara – batteria, percussioni.
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Partecipò a Canzonissima, al Festivalbar classificandosi terza e nel 1968 debuttò al Festival di Sanremo in coppia con Ornella Vanoni, con il brano Casa bianca che vendette 500.000 copie. La partecipazione a Sanremo le spalancò anche le porte del panorama musicale internazionale. In quegli anni, tra la fine degli anni Sessanta e Settanta partecipò a numerose manifestazioni canore, ottenne grande successo, ma presagendo l’esaurirsi della propria stagione canora pensò di dedicarsi al teatro. Dotata di particolare sensibilità, Marisa Sannia amava la musica, la poesia e la lingua sarda e questa sua passione la portò negli anni successivi ad avvicinarsi ai poeti sardi Francesco Masala, Antonio Casula e Antonio Canu sui testi dei quali elaborò melodie che diedero vita ai suoi capolavori: “Sa oghe de su entu e su mare”, “Melagranada”, “Nanas e janas” che si avvarranno anche della collaborazione dell’artistica di Maria Lai.


