Ultime ore prima dell’Epifania. Alla vigilia del 6 gennaio tanti in giro a “caccia” di caramelle e cioccolatini. In attesa infatti dell'”arrivo” della Befana, a Cagliari cresce la voglia di comporre la calza con prodotti dolciari di qualità. Ovviamente, per la gioia di bimbi e adulti, nel segno di una tradizione che, nonostante crisi e restrizioni da pandemia, si rispetta sempre anche in questo 2022.

La Befana piace a Cagliari. Soprattutto i dolci e i cioccolatini di qualità. Così in tanti per le vie del centro vanno a “fare” la calza, arricchendola di dolci di ogni tipo. Immancabile il cioccolato, nelle sue svariate tipologie, da quello fondente e al latte, a quello con le nocciole, bianco e al peperoncino. Poi, le caramelle di tanti tipi, per la gioia di chi aspetta la mattina del 6 gennaio. A sorridere, i commercianti addetti ai lavori, oggi indaffarati più che mai in questa vigilia che per molti sa di sabato anticipato.
“L’Epifania e i dolci piacciono sempre. – conferma Enrico Rais della dolceria “Pacini” di piazza del Carmine” – La gente sente parecchio questa tradizione e ci tiene a preparare la calza. Caramelle, cioccolatini e carbone zuccherato solo per i bimbi? I dolci piacciono anche agli adulti e c’è chi regala la calza al fidanzato o alla moglie”.

Tantissimi in fila, questa mattina, anche nell’altra sede dell’omonima dolceria e tanto lavoro nella via Paoli. Diverse le mamme all’acquisto di questo o quel dolce particolare, ma anche nonni pronti a preparare, o farsi preparare, la calza per i nipotini. E poi, non mancano gli adulti e le coppie. “Siamo soddisfatti. – il commento di Carla Pacini – La gente è stata numerosa e ci tiene a questa tradizione. Si guarda, sì, al prezzo, ma anche tanto alla qualità del prodotto”.

Un lungo viaggio intercontinentale, da Cagliari a Cincinnati, ha segnato la speranza di vita per un bambino statunitense di appena un anno, affetto da una rara patologia genetica. Protagoniste di questa storia sono un’unità di cellule staminali da sangue cordonale, prelevata in Sardegna e utilizzata con successo per un trapianto salvavita negli Stati Uniti.

Il prelievo, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è avvenuto lo scorso aprile presso la Banca del Sangue Cordonale (BSC) dell’Arnas Brotzu, guidata dal dottor Mauro Carta. L’unità è stata spedita al Centro Trapianti di Cincinnati, dove è stata impiegata nel trattamento del piccolo paziente. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione tra la struttura cagliaritana e il registro americano NMDP (National Marrow Donor Program), è stato coordinato con il supporto del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).

La donazione, frutto della generosità di una famiglia sarda, ha avuto un esito positivo, senza complicanze rilevanti nel decorso post-operatorio. Un gesto semplice ma straordinario, che ha permesso di trasformare quello che spesso viene scartato – il sangue contenuto nel cordone ombelicale – in una risorsa preziosa per la medicina. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone ombelicale rappresentano oggi una valida opzione per il trattamento di numerose patologie, in particolare nel campo dell’onco-ematologia pediatrica.