(VIDEO) Il Natale di chi lavora per il prossimo, lo chef Eugenio: “Nessuno deve sentirsi solo”

Il cuore grande di operatori e volontari Caritas, anche oggi pronti a offrire un pasto caldo a chi è in difficoltà. Lo parola allo chef Eugenio Mulana
Un pasto caldo e la convivialità. Uno scambio di sorrisi e una chiacchierata, magari fra un tavolo e l’altro. La cena di Natale alla Caritas è tutto questo, e forse qualcosa di più. Un’azione concreta di solidarietà nei confronti del prossimo e di chi ogni giorno non ce la fa. Una mano di aiuto forte e salda, data quotidianamente con più di un pasto caldo, e ancor di più in questa notte speciale.
Eugenio Mulana, cagliaritano 36enne, da dieci anni lavora alla Caritas come chef alla mensa di viale Sant’Ignazio a Cagliari. Tanta esperienza nel mondo della ristorazione, ora messa in pratica nell’aiuto dei più sfortunati.
Con lui una squadra di operatori e volontari, dal cuore grande, che anche in questa notte della vigilia, così come nella giornata di Natale e Santo Stefano, dedicano il proprio tempo al prossimo.
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La Cagliari che non c’è più: una cartolina del palazzo di Giustizia in costruzione negli anni Trenta

Guardate come era piazza Repubblica prima che si chiamasse così. Strade sterrate, alberi, niente auto ma solo persone che camminano lì dove adesso sfrecciano mezzi pubblici e macchine.
La Cagliari che non c’è più: una cartolina del palazzo di Giustizia in costruzione negli anni Trenta.
Guardate come era piazza Repubblica prima che si chiamasse così. Strade sterrate, alberi, niente auto ma solo persone che camminano lì dove adesso sfrecciano mezzi pubblici e macchine.
La Cagliari di un tempo rivive in questa straordinaria cartolina d’epoca, che cattura un momento emblematico della sua trasformazione urbanistica: la costruzione del Palazzo di Giustizia negli anni Trenta. Lo sguardo si posa su una Piazza Repubblica ancora senza nome, ben lontana dall’immagine che oggi tutti conosciamo. Al posto delle strade asfaltate e del traffico incessante, il terreno è ancora sterrato, punteggiato da alberi e solcato soltanto dai passi dei pochi passanti che vi camminano con calma, senza il fragore delle automobili e dei mezzi pubblici che oggi attraversano incessantemente l’area. Sullo sfondo si distingue imponente il profilo del Monte Urpinu, mentre la costruzione del Palazzo di Giustizia domina la scena, simbolo di un’epoca in cui la città iniziava a espandersi oltre il suo nucleo storico. I lavori per l’edificazione dell’imponente struttura ebbero inizio nel 1933 in un’area allora nota come Su Baroni, un quartiere che rappresentava l’estrema periferia di Cagliari, caratterizzato da vasti campi di mandorli e da un paesaggio ancora rurale. La costruzione avanzò rapidamente e, dopo cinque anni, nel 1938, l’edificio fu ufficialmente inaugurato con il completamento della facciata principale e dei due corpi laterali. Questa immagine è una finestra sul passato, un frammento di storia che ci permette di immaginare una città in piena metamorfosi, sospesa tra tradizione e modernità, tra il silenzio delle campagne e il futuro dinamico che l’attendeva.

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