Tanta gente a Cagliari nell’ultima domenica prima di Natale.

Tra via Manno e via Garibaldi un via vai, dalla mattina sino a tutta la serata, di persone alla ricerca del regalo giusto da mettere sotto l’albero.
Per la città si respira l’aria di festa, certamente diversa rispetto a quanto visto esattamente un anno fa, tra restrizioni e coprifuoco.

Molti i negozi affollati, per le vie dello shopping, e in generale le consuete “vasche” del weekend sono state non poco affollate.

Spettacoli, musica e animazione tra carillon vivente e Babbi Natale in moto, questa domenica hanno regalato ai cagliaritani il gusto di rivivere, dopo il nefasto 2020, la magia di una delle feste più amate da sempre.

Gli antichi mestieri nelle mani dei giovani sardi. Per l’Isola un altro simbolo di passione, lavoro e orgoglio. E tutto nella centralissima via Sonnino di Cagliari.

Samuel Mulas, 24 anni appena compiuti, è probabilmente tra i più giovani calzolai d’Italia e ha forse il primato in Sardegna.

Ma a prescindere dalla “gara” sull’età, il giovane artigiano è la dimostrazione di come le vecchie professioni possano trovare linfa vitale nelle nuove generazioni.

Un mestiere ereditato dal papà Valentino, ma prima ancora dal nonno e così via. 7 generazioni di calzolai, pietre miliari del mondo del lavoro.

“Ho iniziato da ragazzino a San Sperate, quando aiutavo mio padre dopo la scuola. Poi, a 16 anni, avevo in mano questo mestiere. Siamo stati alla Corte del Sole è ora siamo qui”, racconta Samuel, che tra libri e bottega si è costruito il futuro senza pesare sulle spalle dei genitori.
Ora coltiva la sua professione, riparando e verniciando le scarpe, fra strumenti di una volta e tecniche moderne. E i clienti non mancano. Già, perché “Go Fast” dal marzo 2020 non offre solo servizi di calzoleria. “Siamo ferramenta, ripariamo e duplichiamo chiavi, anche delle auto, con codice e telecomando, insieme a lavori di tappezzeria, serrature e infissi, fotocopie e fax”. Insomma, servizio comodissimo per i cittadini alle prese con questo o quel problema.
“La mia famiglia e i miei amici sono contenti e orgogliosi. Non sappiamo come saranno le nostre future generazioni. Qualcuno dopo di me fra tanti anni? Chissà”.