Per chi ha seguito il Cagliari negli ultimi 30 anni è difficile immaginare una notte più buia di quella vissuta ieri sera alla Unipol Domus.

Le quattro pere (chiamiamo le cose con il loro nome) rifilate dall’Udinese al Cagliari, hanno dipinto uno scenario “apocalittico” che probabilmente non si respirava nemmeno nella stagione 2001-2002, quando i rossoblù annaspavano nel fondo della classifica della Serie B. In quella situazione il Cagliari era al culmine negativo di una parabola discendente da cui in seguito sarebbe risalito con la promozione centrata solo due anni dopo agli ordini di mister Edy Reja e del tridente delle meraviglie Zola, Suazo, Esposito. C’era il rischio di rivedere il Cagliari in Serie C, eppure l’aria che si respirava era meno pesante di quella inspirata ed espirata in queste ore nel capoluogo.

Ma il copione di ieri ha avuto tutti i crismi di una tragedia greca o di una battaglia di Caporetto: una situazione critica che imponeva ai rossoblù di “afferrare le armi” e combattere senza paura, un avversario cinico e senza pietà, un gruppo di uomini che si disgrega come neve al sole, un valzer di accuse finale con la colpa addossata tutta sui giocatori e un milione abbondante di tifosi che non sanno più cosa dire o pensare.

Pesanti le parole del direttore sportivo Stefano Capozucca che segnano un prima e un dopo nei rapporti interni allo spogliatoio con la promessa di non rivedere più in maglia rossoblù alcuni calciatori (e bisognerà vedere l’elenco degli “indiziati”) e la riconferma tout court del tecnico Mazzarri.

Restano le lacrime di alcuni calciatori a fine partita, Deiola e Pavoletti su tutti, che andranno giudicate più a freddo nelle prossime settimane che a caldo dopo la partita. Resta l’amarezza di vedere atleti che fino a poco tempo fa lottavano per Scudetti e coppe internazionali e che oggi affondano con occhi persi nel vuoto capitolando al guizzo del primo Makengo di turno, leggasi Godin, ieri peggiore in campo (ma non solo). Resta la tensione a fine partita, fuori dalla Unipol Domus, tra i tifosi e uno dei pochi intoccabili e indiscutibili di questo momento terribile, Joao Pedro, che non ci sta a finire indistintamente (forse a ragione) sul banco degli imputati. Restano il silenzio del presidente e la contestazione “stanca” ma ormai costante dei tifosi. E resta infine quello “Scusateci” affidato alla fredda comunicazione via social, quella che è stata un raro punto di forza del Cagliari nell’era Giulini.

Ora però le chiacchiere stanno a zero, contano solo i fatti. E le responsabilità da prendersi. I fatti e le responsabilità di chi scenderà in campo, i fatti e le responsabilità di chi dovrà decidere chi schierare sul terreno di gioco, i fatti e le responsabilità di chi si occuperà della campagna acquisti di gennaio e i fatti e le responsabilità di chi comanda. Dalle gravi crisi si può uscire solo in due modi: o si capitola definitivamente o si risorge. Oggi la prima ipotesi è la più probabile, ma i tifosi si sa, sperano sempre di essere smentiti e sorpresi.

Iniziano male i rossoblù che vengono alla fine del primo tempo, sotto di due goal, fischiati dal pubblico di casa. La gara è in questa prima frazione di gioco spezzettata e ruvida. Mazzarri dovrebbe alzare il ritmo, mentre Cioffi può, per ora dirsi soddisfatto. Il Cagliari parte male e finisce peggio: davanti al pubblico casalingo incassa un poker scatenando l’ira dello stadio dalla Nord alla Sud i cori di disapprovazione e delusione sono tanti. Per i rossoblù la classifica è sempre più buia. Niente applausi e tanti fischi.

Primo tempo. Parte male all’Unipol Domus per i padroni di casa: si gioca da soli 4’ e l’Udinese va subito in vantaggio superando con leggerezza e facilità la difesa rossoblù piuttosto disattenta. A siglare il goal del sorpasso è Makengo con un sinistro basso. Provano a controbattere i rossoblù, Joao Pedro serve Pavoletti, che calcia tra le mani di Silvestri. Dalla nord i cori si fanno sentire, gli Ultras non smettono di sostenere e incitare la squadra. A 25’ di gioco i friulani sono sempre in vantaggio, il Cagliari non si arrende e gestisce bene il campo i sardi cercano in ogni modo di creare l’occasione per il pareggio. Momenti di tensione per Nandez: l’uruguaiano in contrasto con Samir avverte un dolore al ginocchio, dopo qualche minuto prova a rientrare in campo, ma zoppica, è possibile non riesca a concludere il match. Intano si scaldano Zappa e Lykogiannis. Soffre nella propria metà campo il Cagliari, l’Udinese pressa in cerca del raddoppio. Raddoppio che arriva allo scoccare del primo tempo: su punizione il destro d Deulofeu supera la barriera ed esulta l’Udinese. Due i minuti di recupero concessi da Maresca. Al triplice fischio del direttore di gara tutto lo stadio si alza in piedi e inizia, delusa, a fischiare la squadra mentre raggiunge gli spogliatoi.

Secondo tempo. Tre cambi per il Cagliari al ritorno il campo. Pochi minuti di gioco e l’Udinese padrona dell’area avversaria cala il tris. Rete di Molina su assist di Samir che non lascia scampo a Cragno. Intanto il pubblico casalingo, a eccezione della Nord, fischia gli 11 in campo. I ritmi sono decisamente calati e il Cagliari fatica a reagire. Rosso per Marin: doppia ammonizione per fallo su Makengo. Cagliari in dieci. Ritmi blandi in casa rossoblù: Deulofeu segna la sua doppietta e cala il poker. Tanti i tifosi che delusi lasciano lo stadio tra fischi e insulti. Cambiano i cori nella nord. Le contestazioni crescono. L’Udinese si gioca gli ultimi cambi, mentre il Cagliari arranca. Fischia Maresca al 90’ e insieme a lui tutto lo stadio. Il Cagliari perde ancora.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Ceppitelli (70’ Zappa), Godin, Carboni (46’ Cacares); Bellanova, Nandez (46’ Keita), Marin, Grassi, Dalbert (46’ Likogiannis); Joao Pedro, Pavoletti (70’Deiola). A disposizione: Aresti, Radunovic, Altare, Caceres, Faragò, Lykogiannis, Obert, Zappa, Deiola, Oliva, Keita Balde, Pereiro. All. Mazzarri

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir; Molina (80’ Soppy), Arslan (75’ Jajalo), Walace, Makengo, Udogie (80’ Zeegelaar); Deulofeu (23’ Pussetto), Beto (86’ Samardzic). A disposizione: Padelli, Carnelos, Perez, Zeegelaar, Jajalo, Pussetto, Samardzic, Nestorovski, Forestieri, De Maio, Soppy. All. Cioffi

Arbitro: Maresca di Napoli

Marcatori: Makengo 4’, Deulofeu 45’- 70’, Molina 50’,

Ammoniti: Marin, Dalbert, Bellanova,

Espulso: Marin.