Attività storiche di Cagliari. L’orologiaio di via Roma Rosario Palmeri: la tradizione è più forte del tempo
Gli strumenti sono quelli della tradizione. C'è la pinzetta per accorciare i cinturini, strumento che vanta 80 anni di vita e di carriera, così come il monocolo, prezioso per i lavori di precisione di Rosario.
Una tradizione lunga una vita, più forte del tempo che scorre e, soprattutto, delle sue modernità. Ed è tutto dire che a resistere è uno che, a Cagliari, proprio col tempo, in senso esteso, ci lavora. Nella via Roma Rosario Palmeri, oggi, è sempre lo storico orologiaio del centro: quasi 30 anni in quel “chiosco” a custodire un mestiere bellissimo.
58 anni e amore napoletano, la sua sedia bianco-azzurra sembra parlare chiaro e palesare le origini partenopee. Dal 1994 Rosario ripara e aggiusta orologi, mantenendo in vita l’attività paterna, iniziata a Cagliari negli anni Settanta, ma con trascorsi nella Penisola dal 1932. Non una, ma dieci vite fa, verrebbe da pensare, visti i cambiamenti epocali nella moda degli orologi. Ma Palmeri è sempre lì.
«Prima la gente aveva un solo orologio, spesso regalato in occasione di qualche avvenimento, e lo teneva per tutta la vita – spiega Rosario – ma oggi non è più così. La gente cambia spesso modello, davvero tanti, e io vivo di riparazioni diverse, di cinturini o batterie».
E gli strumenti sono quelli della tradizione. C’è la pinzetta per accorciare i cinturini, strumento che vanta 80 anni di vita e di carriera, così come il monocolo, prezioso per i lavori di precisione di Rosario.
Tanta passione e sacrificio, Palmeri all’interno del suo chiosco-laboratorio soddisfa le richieste dei cagliaritani, diventando un’istituzione del commercio cittadino. «Il laboratorio strutturato in questo modo serve a entrare in contatto più diretto con la gente, che altrimenti resterebbe più timida. Un’idea di mio padre. In questo mestiere ci vuole anche un po’ di psicologia».
Dal 1932 al 2021, da papà a figlio. E per il domani? “Vorrei lasciare l’attività a mio figlio, ora ancora piccolo”. Insomma, sotto i portici di via Roma, una tradizione che resiste al tempo.
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