Lo sapevate? Ecco chi era Eligio Porcu, l’eroe quartese che si sacrificò nella Grande Guerra
La Sardegna nella Grande Guerra, l'enorme contributo dell'isola allo storico 4 novembre 1918. Da Quartu Sant'Elena il capitano eroe Eligio Porcu, morto per la patria e mai dimenticato dalla città.
Oggi l’Italia ricorda i festeggia gli oltre cento anni della vittoria della Prima guerra mondiale. Il 4 novembre, infatti, si celebra la giornata delle Forze Armate in ricordo di quel lontano 1918, quando il Bollettino della Vittoria annunciava la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia. E l’armistizio firmato a Villa Giusti, dopo l’epica battaglia di Vittorio Veneto.
La Sardegna rispose presente alla Prima guerra mondiale. Leggendaria, infatti, la Brigata Sassari, unità che vedeva schierati solo fanti dell’Isola, alla guida di Carlo Sanna. Il “Babbu Mannu” noto per la sua bontà verso i soldati che guidava nella Grande Guerra.
Sardi impegnati sino alla morte, a Bosco Cappuccio, nella Trincea dei Razzi e delle Frasche, e nelle battaglie di Bainsizza, Monte Zebio e Col del Rosso. Ancora oggi nomi e luoghi eternati nel monumento ai Caduti al Parco delle Rimembranze, a Cagliari.
Tra gli eroi della nostra Isola, c’è il 24enne Eligio Porcu, mai dimenticato dalla città di Quartu, una delle poche ad aver dedicato una strada a questo eroe sardo. Dopo essersi distinto nella sciagura di Caporetto nel 1917, guadagnandosi la medaglia d’argento al valor militare, il capitano quartese diede prova di ardimento e coraggio il 16 giugno 1918.
In quel giorno, nel Montello, gli austriaci cercarono di prendere Villa Serena, accerchiando la nona compagnia, in aiuto della quale giunsero anche due plotoni di arditi. Allora Eligio Porcu lanciò la controffensiva, spingendosi sino alla linea nemica e venendo ferito a una gamba. Tuttavia, guidò i suoi soldati sino alla fine, quando il nemico gli fu addosso.
Porcu, pur di non cadere prigioniero del nemico, preferì togliersi la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia, dopo aver urlato “Viva l’Italia”. Alla memoria dell'”ufficiale leggendario” fu concessa, nel 1919, la medaglia d’oro al valor militare.
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