È forse la gatta più famosa di Cagliari, immortalata nei selfie dei passanti, innamorati del suo acciambellarsi dentro i vasi nella via San Giovanni. E lei, le attenzioni, certo se le gode tutte, concedendosi alle carezze e alle attenzioni.
Si chiama Arancia ed è la gatta simbolo di Villanova, nota sia dai cagliaritani che dai turisti. E in città qualche artista le ha pure dedicato una tazza, con la sua immagine.

I suoi padroni, Marco e Tiziana, titolari del “B&B Biddanoa”, sono consapevoli e orgogliosi della notorietà della loro dolce micia bianco-arancio. Per la coppia e la loro figlia 11enne Alice, Arancia è parte integrante della famiglia dal lontano 2009. In quel periodo, infatti, l’hanno trovata fuori casa e l’hanno subito adottata. Una parentesi di permanenza a Decimomannu, poi oltre 10 anni di vita villanoviana, diventando amica di tutto il rione. “Soprattutto nei primi tempi, entrava sempre a casa delle persone, qui vicino. E capitava che dovessimo andare a riprenderla perché c’era chi se la dimenticava dentro casa”, racconta Marco.

Tante gioie per Arancia, che nei mesi caldi e assolati ama sonnecchiare nei vasi sotto la finestra del b&b. Ma anche qualche disavventura, una delle quali l’ha portata purtroppo a perdere la coda. “Forse qualcuno inavvertitamente gliel’ha spezzata chiudendo la porta. E il veterinario ha dovuto così amputarla”.

Ma per Arancia la vita prosegue placida nel quartiere, sempre fedele si suoi padroni e alla sua “sorellina” Alice. Si gode il sole e foto dei passanti. E qualche habitué chiede di lei. “Un artista le ha dedicato una tazza con la sua immagine raffigurata. E un fotografo ci ha fatto una gigantografia di lei”.

Possibile ribattezzare il b&b col suo nome? Chi lo sa. Sicuramente qualcuno ne sarebbe contento. Ma ad Arancia di questo importa poco: lei si gode il sole e e aspetta i prossimi turisti per farsi fotografare.

Trionfo di Nicola Bartolini ai Mondiali di ginnastica artistica a Kitakyushu in Giappone.

L’atleta sardo di Quartu Sant’Elena ha scritto una pagina di storia dello sport,  conquistando il titolo iridato nella specialità del corpo libero.

Dopo 55 anni l’Italia ritorna sul podio – nel 1966 bronzo di Franco Menichelli – e lo fa sul gradino più alto con Bartolini.

Dopo la delusione dell’esclusione alle ultime Olimpiadi di Tokyo, sempre sul suolo del Paese del Sol Levante la rivincita del giovane quartese.

Il campione sardo ha ottenuto la medaglia d’oro in una finale molto combattuta, con 14.800 punti, precedendo l’atleta di casa Kazuki Minami – 14.766 -, mentre al terzo posto si è classificato il finlandese Emil Soravuo – 14.700- .