Il Napoli chiude in vantaggio la prima frazione di gioco. Raddoppia nella ripresa con un rigore di Insigne. A dominare il match sono i partenopei, il Cagliari prova a chiudersi ma viene divorato dai padroni di casa e incassa un’altra sconfitta.

Primo tempo. Al Diego Armando Maradona a dieci minuti dal fischio d’inizio Cagliari sotto di un gol: sblocca la partita Osimhen, ottima palla in profondità di Anguissa per l’inserimento a destra di Zielinski. Napoli in costante pressing lascia poco spazio ai sardi. I padroni di casa dominano senza troppi problemi. Sfiora l’1-1 il Cagliari al 19’ con il destro Caceres non centra la porta a causa di una deviazione. Il Cagliari è in affanno, Insigne e Mario Rui stremano Zappa. Al 24’ ancora un’occasione per il Napoli, ancora con Osimhen che sbaglia di poco. Siamo oltre la mezz’ora di gioco e il Cagliari non riesce a uscire dalla propria metacampo. Asfissiante la pressione degli azzurri sugli ospiti. Negli ultimi minuti del primo tempo il Cagliari ha sprazzi di positività, ma non riesce a concludere e a intimorire il Napoli. Al 45’ Piccini manda tutti nello spogliatoio.

Secondo tempo. Ritornano in campo le squadre. E il Napoli raddoppia al 56’ con un rigore di Insigne, guadagnato dai partenopei per un fallo in area di Godin su Osimhen. Occasione Napoli al 64’: Mario Rui tocca per Insigne che mette in mezzo per Zielinski che manda fuori di poco. Primo giallo del match per Osimhen e anche primi cambi per Mazzarri: Ceppitelli per Walukiewicz e Keità per Deiola. Cambia anche per Spalletti: Lozano prende il posto di Politano ed Elmas per Zielinski. Ancora un’opportunità persa per il Napoli: Insigne in area viene bloccato dalla difesa rossoblù. Altri due cambi per Spalletti: fuori Insigne e Osimhen e dentro Ounas e Petagna. All’84’ si accende Lozzano e con un destro da ottima posizione rischia il tris. All’85’ Mazzarri si gioca ancora due cambi: Grassi per Strootman e Pereiro per Lykogiannis. Tre minuti dopo anche Spalletti manda fuori Ruiz per Demme. Ounas al 90’ serve Petagna che viene murato da Cragno. Sono tre i minuti di recupero concessi dal direttore di gara.

Napoli (4-2-3-1); Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, Fabian Ruiz; Politano, Zielinski, Insigne; Osimhen. All. Spalletti. A disp. Zanoli, Petagna, Manolas, Lozano, Jesus, Meret, Mertens, Elmas, Malcuit, Demme, Ounas, Marfella,

Cagliari (4-5-1): Cragno; Caceres, Walukiewicz, Godin, Zappa; Nandez, Deiola, Marin, Strootman, Lykogiannis; Joao Pedro. All. Mazzarri. A disp. Oliva, Pereiro, Bellanova, Aresti, Keita, Radunovic, Pavoletti, Altare, Carboni, Ceppitelli, Grassi

Arbitro: Piccini di Forlì

Marcatori: Osimhen 11’, Insigne al 56’.

Ammoniti: Osimhen, Elmas.

Si aggira tra tavolini e folla, nella notte del sabato cagliaritano in centro. Il corso Vittorio Emanuele è una bolgia, ma lui è abile a destreggiarsi. D’altronde, gli affari sono affari e il cliente bisogna andare a cercarselo, anche a cena. Braccialetti, portachiavi, collane e accessori vari: la sera in città si può provare a vendere qualcosa.

Viene dal Bangladesh e si fa chiamare Roby. È uno dei tanti commercianti ambulanti della città, con voglia di lavorare e una famiglia da mandare avanti. Sorriso sulle labbra, coperte dalla mascherina, prova a vendere a pochi euro la sua merce. “Spiacente, non ho monete”. Ma per Roby non c’è nessun problema: lui infatti ha il pos e i contanti non servono.

Un’idea originale sviluppata già da tre mesi, come racconta il 40enne bengalese, nata dalla voglia di mettersi completamente in regola con il suo lavoro. Già, perché Roby, oltre ad avere regolare permesso di soggiorno, dal 2016 ha pure la partita iva. Come tutti gli imprenditori italiani.

Mani cariche di mille mercanzie, Roby è il primo ambulante straniero, tra i tantissimi che Cagliari conosce, a disporre dell’apparecchio per i pagamenti virtuali. Qualcuno ai tavoli si incuriosisce e gli fa domande. “Così do un servizio in più alla gente e io posso anche avere poco cambio”, spiega.

E le vendite? Quelle a seconda delle giornate, si sa. Roby è qui in Italia da oltre 10 anni e la Sardegna la conosce bene. E si vede, quando sfoggia anche qualche bella parola di sardo e di slang giovanile: “bellixèdhu”, “al burro”, “mulenti” e “cuadhu”, le ricorda tutte e diverte la gente. Poi, gambe in spalla: la serata di lavoro è ancora lunga.