«Al via, questa mattina, gli spostamenti dei pazienti dai reparti dell’ospedale Marino di Cagliari che, come appreso dalla conferenza stampa del Presidente Solinas nei giorni scorsi, diventerà il secondo Covid Hospital dell’area di Cagliari». Ad annunciarlo Alice Marracini sulla sua pagina Facebook.

Come già spiegato dal Commissario di Ares a Vistanet domenica, a Cagliari è in atto una riorganizzazione dei reparti ospedalieri a Cagliari. L’ospedale Brotzu e l’Aou saranno interamente dedicato ad altre patologie, mentre il Marino e il Binaghi saranno esclusivamente covid.

Dunque i reparti no-covid attuali del Marino, si sposteranno. «L’equipe del Dottor Luciano Cara (traumatologia e chirurgia della mano) si trasferirà all’ospedale Brotzu, mentre l’equipe del Professor Antonio Capone (clinica ortopedica) andrà all’ AOU Policlinico di Monserrato».

«L’operazione permetterà di attivare 80 posti letto Covid di degenza ordinaria e 8 di terapia intensiva. Il Pronto Soccorso dell’ospedale Marino – conclude la Marracini – diventerà, come già successo per il Santissima Trinità, un’accoglienza per pazienti Covid Positivi con tampone accertato».

Una vicenda diventata virale, quella di Belen Rodriguez, ha preso vita in modo del tutto inaspettato: sul palco di un concerto.

A dare voce alla storia è stata Maria Luisa Congiu, una delle cantanti sarde più amate, che ha trasformato la lite tra la showgirl argentina e il benzinaio di Porto Cervo in una trallallera ironica, tutta da ascoltare. Il video della discussione tra Belen e il benzinaio è così finito sotto i riflettori.

«Ieri, durante il mio spettacolo, ho deciso di giocare con la storia di “Belen vs Benzinaio” proponendo una trallallera scherzosa» ha spiegato Maria Luisa su Facebook, accompagnando il post con il filmato dal palco. «Tutti possono commettere errori, ma se sbagli e manchi di rispetto, specialmente a chi sta lavorando, la cosa giusta è chiedere scusa. Non importa chi sei, il rispetto e la dignità sono valori che non hanno prezzo. Trallalleraleralerallalleratrallalleraleralerallalà…».