Serdiana, Mariano Murru eletto miglior enologo d’Italia per il 2020

Mariano Murru, direttore tecnico dell’azienda vinicola Argiolas e presidente Assoenologi Sardegna, è stato insignito del titolo di miglior enologo d’Italia 2020 dall’Associazione Vinoway Italia. La premiazione si svolgerà a Bari il 10-11 Ottobre 2020 presso il prestigioso Hotel Nicolaus nell’ambito della manifestazione Vinoway Wine Selection. Quest’anno la
Mariano Murru, direttore tecnico dell’azienda vinicola Argiolas e presidente Assoenologi Sardegna, è stato insignito del titolo di miglior enologo d’Italia 2020 dall’Associazione Vinoway Italia.
La premiazione si svolgerà a Bari il 10-11 Ottobre 2020 presso il prestigioso Hotel Nicolaus nell’ambito della manifestazione Vinoway Wine Selection. Quest’anno la manifestazione festeggia la sua quarta edizione, la quale premierà i migliori professionisti del mondo del vino e le aziende che hanno raggiunto l’eccellenza. La selezione, per queste ultime, è stata fatta tra migliaia di vini, selezionati dall’equipe di sommelier dell’Associazione Vinoway.
Mariano Murru, già premiato come Miglior enologo della Sardegna nel 2009 e con il prestigioso Premio Giacomo Tachis nel 2018, riceve il premio come Miglior enologo italiano 2020 per la dedizione e la costanza mostrata nella ricerca della qualità e nella valorizzazione dei vitigni e dei vini tradizionali della Sardegna.
Nell’arco degli anni si è impegnato in numerosi progetti di ricerca sia a livello nazionale che internazionale, ha spaziato anche in altri settori dell’agroalimentare, occupandosi anche di olio, liquori e birre artigianali. Partecipa regolarmente in qualità di giudice a diversi concorsi internazionali, segue l’Associazione Enologi in qualità di presidente regionale impegnandosi attivamente, insieme ai colleghi, nella valorizzazione di tutto il comparto vitivinicolo.
La dichiarazione a caldo del neo eletto: “Sono emozionato ed onorato nel ricevere questo importante riconoscimento, un premio per tutti coloro che con uguale spirito si impegnano giornalmente per il miglioramento qualitativo dei vini della nostra terra portando lustro all’Italia nel mondo”.
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Vinitaly, all’enologo di Arborea Piero Cella il prestigioso premio “Angelo Betti” e la “Medaglia Cangrande” 2018

Si tratta di un riconoscimento, istituito nel 1973, che ogni assessore regionale dell’Agricoltura consegna tutti gli anni alla figura che si è particolarmente distinta per aver valorizzato e promosso la cultura vitivinicola della sua regione.
L’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha consegnato questo pomeriggio a Verona, in occasione della 52esima edizione del Vinitaly, il prestigioso “Premio Angelo Betti”, con la Medaglia Cangrande 2018, all’enologo Piero Cella titolare della Cantina Quartomoro di Sardegna, con sede ad Arborea. Dopo il risultato storico raggiunto questa mattina dalla Vernaccia del 2004 di Silvio Carta, miglior vino del Vinitaly, si può dire che la giornata di oggi porta soprattutto i colori delle produzioni dell’oristanese.
«Le imprese stanno facendo un buon lavoro e la Regione sta cercando di sostenerle ancora di più nel fare sistema. Si tratta di un tema che non riguarda solo la Sardegna, ma anche tutto il resto del Paese al punto che oggi è stata la parola d’ordine rilanciata alla conferenza di apertura del Vinitaly. Questo mettere assieme le aziende ha l’obiettivo di poter consentire al Sistema Italia di essere ancora più presente sul panorama internazionale». Così Pier Luigi Caria a margine della consegna della Medaglia Cangrande. «L’unione fa la forza – ha proseguito l’assessore –, perché fare sistema vuol dire essere uniti e credo che, nonostante la diversità delle imprese, questo comparto sia molto avanti rispetto ad altri. In Sardegna, l’agroalimentare, il turismo e l’artigianato – ha concluso Caria – devono essere messi assieme, a fare sistema, e valorizzati così da aggredire sempre di più e con maggior forza i mercati nazionali ed esteri».
«Vediamo tanti giovani che operano nel nostro settore, le aziende che fioriscono e diventano una bella espressione del nostro territorio, nella qualità del lavoro e in un clima di grande professionalità». Questo il primo commento, appena ricevuta la Medaglia Cangrande, del noto enologo Piero Cella che ha poi aggiunto: «È per me grande orgoglio e grande responsabilità portare questo riconoscimento. Mi sento sempre al punto zero: tanta esperienza, tanto vino passato nei bicchieri, tanta uva lavorata, ma non basta mai. Quindi bisogna sempre guardarsi intorno e studiare e studiare. Fare sistema – ha proseguito Cella – vuol dire avere un buon grado di umiltà, grande capacità di visione, viaggiare con l’obiettivo principale di acquisire e di condividere. Quindi una conoscenza piena, uno studio condiviso. Con la visione di un mondo agricolo, nella trasformazione dei suoi frutti e in questo caso dell’uva trasformata in vino, che diventa un bellissimo ambiente dove produrre ricchezza che porta benessere, reddito e serenità nella nostra agricoltura».
La premiazione dei Benemeriti della Viticoltura italiana è un riconoscimento, istituito nel 1973, che ogni assessore regionale dell’Agricoltura consegna tutti gli anni alla figura che si è particolarmente distinta per aver valorizzato e promosso la cultura vitivinicola della sua regione.
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