Folklore e leggende: la bella di Sanluri, la fanciulla che con la seduzione punì amaramente Martino il Giovane
La battaglia di Sanluri, ricordata anche come "Sa Battalla" fu un conflitto che si tenne nella Sardegna Meridionale nel 1409 tra le truppe d'Arborea capitanate da Guglielmo III di Narbona e quelle di Martino I di Sicilia, erede della Corona d'Aragona. Fu una battaglia dura che si concluse con la vittoria di Martino I il Giovane, la cui gioia si spense assai presto, secondo la leggenda, per mano della bella di Sanluri, una giovane di straordinaria bellezza che decise di vendicarsi per la sconfitta subita.
Intorno al 1409, la Sardegna meridionale si ritrovò ad affrontare un conflitto molto aspro: la battaglia di Sanluri, ricordata anche come “Sa Battalla” si combatté tra le truppe d’Arborea capitanate da Guglielmo III di Narbona e quelle di Martino il Giovane, detto anche Martino I di Sicilia, erede della Corona d’Aragona. La vittoria, dopo la lotta violenta, fu di Martino, che sconfisse gli arborensi, ma, come spesso accade negli episodi bellici, ci fu un caro prezzo da pagare.
Sono diverse le leggende che raccontano il triste destino che colse Martino I di Sicilia: alcune spiegano la sua morte come conseguenza della malaria, terribile malattia contratta dal giovane sovrano mentre risaliva il Flumini Mannu nella strada verso Sanluri. Secondo altre storie, invece, la tragica dipartita di Martino fu opera di una bellissima ragazza Sanlurese che volle vendicarsi a tutti i costi della sconfitta subita.
La storia della bella di Sanluri
Si racconta che, mentre Martino I d’Aragona si trovava a Barcellona, nel castello di Bellosguardo, giunse una notizia molto lieta: la vittoria della battaglia di Sanluri per mano di suo figlio, Martino I, re di Sicilia, contro Guglielmo III di Narbona. Il sovrano aragonese era al settimo cielo, così come il suo erede che, in Sardegna, si lasciò andare ai festeggiamenti più sfrenati: insieme alle sue truppe, bevvero a dismisura, saccheggiarono i territori vicini, uccisero e violentarono senza sosta gli abitanti che incappavano nel loro cammino. Martino però, ignorava che quella felicità sarebbe durata poco.
Durante una di quelle notti, nonostante la salute del re di Sicilia fosse ampiamente compromessa a causa della malaria contratta durante la battaglia, egli diede ordine ai suoi uomini di trovare la ragazza più bella del luogo e di portargliela immediatamente. L’esercito cercò a lungo e dopo diversi giorni trovarono Giovanna, una giovane donna bellissima, abitante di Sanluri. La leggenda narra di come Giovanna si ritrovò vittima del tiranno, obbligata a soddisfare ogni sua voglia e desiderio, senza poter mai rifiutare.
Così, nel cuore della donna, crebbe un desiderio di vendetta e ribellione sempre maggiore e, grazie all’unica arma che possedeva, la sua bellezza, decise che non avrebbe mai più subito le vessazioni di Martino. Sono molteplici le storie che riportano le modalità con cui Giovanna si vendicò: alcune sostengono che abbia adoperato un veleno molto potente, altre, la maggior parte, dicono che la ragazza sfinì il re con numerosi amplessi, facendolo letteralmente spirare tra le sue braccia. Gli abitanti del luogo pensarono che con quell’atto, la bella Giovanna si fosse vendicata non solo degli abusi subiti, ma anche della violenta strage fatta da Martino I e dalle sue truppe.
Le vicende legate alla battaglia di Sanluri sono descritte anche in: G. Bargilli, in Sardegna, 1881, G. Bottiglioni.
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