Polly, cucciola di neanche due mesi di vita, uno scricciolo di 1 chilo e 900 grammi: abbandonata come uno straccio vecchio in un parchetto giochi a Ittiri, in provincia di Sassari.

La cagnetta, messa in salvo e visitata dal veterinario sta bene, sarà una futura taglia medio piccola, le è stato fatto antiparassitario interno ed esterno. Per lei, in attesa di essere adottata, si cerca supporto per cure veterinarie e cibo.

Insieme a Polly cercano casa altri quattro cuccioletti recuperati in campagna. Le volontarie hanno provato per giorni a prenderli ma, per la paura, continuavano a nascondersi tra le piante e i cespugli. Stasera finalmente si troveranno a dormire a riparo. I piccoli erano in condizioni pietose: sporchi, pieni di pulci e con le pance gonfie per i vermi. In cerca di casa.

Per info su Polly: 3495438669 / 3283746442

I quattro cuccioli si trovano al canile Pippolandia di Ittiri (380 3805680).

Una storia tristissima quella della piccola Gipsy, cui per fortuna qualcuno ha teso una mano, salvandola da morte certa.

La cucciola, nata idrocefala, ha subito, non si sa ad opera di chi né quando, anche un trauma cranico. La cagnetta è stata presa in cura dalle ragazze che gestiscono il negozio di animali di Selargius, Il Mondo di Lapo. Grazie a loro, dopo le visite mediche d’ordinanza e quelle specialistiche della neurologa, alla cagnetta è stata riscontrata, come precedentemente scritto una idrocefalia più una frattura cranica.

Ora si trova al rifugio Amici del Branco, in compagnia di un altro nutrito gruppetto di “stortini” come chiamano i loro animali disabili, malati, dei veri “pezzi unici” (ci permettiamo di ironizzare essendo a conoscenza che è lo stesso modo di agire dei volontari del rifugio, ben consapevoli dei loro impegni con degli animali problematici e in prima linea ogni secondo per far vivere le creature in maniera dignitosa una esistenza piena d’amore) i responsabili della struttura.

Gipsy ha fatto già piccoli miglioramenti ma non si sa ancora se il peggio sia passato oppure no. Ora quel che resta da fare e che si sta già facendo col massimo della cura, è farla vivere con rispetto, dignità e amore, nella speranza che per lei e per gli altri suoi compagni originali, ci sia veramente una seconda opportunità di vita.