Nuova vita agli scarti di lavorazione dell’uva: un progetto internazionale coordinato dall’Ateneo cagliaritano
L'obiettivo è quello di rafforzare la tradizione mediterranea della coltivazione della vite, allungando il ciclo di vita della filiera attraverso il riutilizzo delle vinacce, e far nascere nuove start-up. Se ne parlerà in due tavole rotonde on line
Si tratta del progetto internazionale “BESTMEDGRAPE”, coordinato dall’Università di Cagliari e finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera ENI CBC MED, che mira a rafforzare la tradizione mediterranea della coltivazione della vite, allungando il ciclo di vita della filiera attraverso il riutilizzo delle vinacce per ottenere nanoformulati cosmeceutici e nutraceutici di alta qualità. Nato con l’obiettivo di promuovere il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca al settore privato e ai potenziali imprenditori, punta a favorire la nascita di nuove start-up, anche attraverso incentivi economici.
Con un budget totale di 3,3 milioni di euro (il cofinanziamento europeo è pari a 2,6 milioni di euro, 80% del totale), BESTMEDGRAPE – New Business opportunities & Environmental suSTainability using MED GRAPE nanotechnological products – coinvolge partner provenienti da Italia, Francia, Libano, Tunisia e Giordania. Sono coinvolti nelle attività due dipartimenti e due Centri Servizi dell’Università di Cagliari che operano in stretta collaborazione con gli altri partner mediterranei.
Nelle due giornate del 30 giugno (dalle 11 alle 13) e del 1 luglio (dalle 16 alle 18) il coordinatore del progetto Gianluigi Bacchetta (UniCa), il responsabile scientifico Maria Manconi (UniCa) e il referente per la creazione d’impresa Davide Carnevale (ISPA-CNR), illustreranno le caratteristiche salienti del progetto, i risultati della ricerca oggetto del trasferimento tecnologico e le modalità di supporto alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali, confrontandosi con gli esperti dei settori pubblico e privato in due tavole rotonde moderate da Sergio Nuvoli (ufficio stampa dell’Università di Cagliari).
«I sottoprodotti di lavorazione del vino – spiega Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica dell’Ateneo cagliaritano e coordinatore scientifico del progetto – vengono considerati scarti di difficile smaltimento mentre, se adeguatamente sfruttati, hanno grandi potenzialità commerciali. Grazie all’esperienza dei partner in questo campo, BESTMEDGRAPE ha l’obiettivo di promuovere il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca sulla vite e sui possibili utilizzi dei sottoprodotti di vinificazione che possono essere trasformati in nanoformulati commerciali innovativi destinati alla cura del corpo e al mantenimento di un buono stato di salute».
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