Sua Maestà il panettone, re delle feste natalizie: nelle casette del corso Vittorio Emanuele c’è quello artigianale

Patrizio Argiolas è uno dei produttori del panettone artigianale che questi giorni si può trovare in vendita nelle casette natalizie allestite nel corso Vittorio Emanuele. Grande, medio o piccolo, con canditi o cioccolato, la bontà è assicurata. Ecco da dove provengono gli ingredienti e quanto tempo ci vuole per la preparazione.
Natale non è solo una festa religiosa: per molti è un’occasione per stare in compagnia dei propri famigliari e amici stretti, un momento conviviale. È anche sinonimo di corse frenetiche per cercare il regalo che ancora non si è acquistato o il cibo che manca per completare la tavola di domani e del pranzo del 25. In ogni menù natalizio che si rispetti non può mancare il dolce che, anche se si è mangiato tanto, trova sempre spazio.
Pandoro o panettone? Nel dubbio, a tavola si mettono entrambi, ma quello che va per la maggiore è il panettone. C’è chi lo compra nei centri commerciali e chi preferisce quello preparato artigianalmente da panettieri e pasticcieri. Senza nulla togliere alle grandi aziende produttrici che vengono pubblicizzate in televisione, la differenza tra il panettone industriale e quello artigianale c’è e si sente.
Patrizio Argiolas, panettiere titolare di Panargiolas in via della Pineta a Cagliari, è uno di quelli che lo prepara da una vita nel laboratorio del suo locale. Questi giorni lo vende nella casetta di Natale allestita insieme a tante altre nel corso Vittorio Emanuele. Diverse le dimensioni, da quello piccolo a quello grande, per accontentare tutti i clienti. Al telefono, mentre ne sta preparando uno, spiega quali sono e da dove provengono gli ingredienti che usa e i tempi di preparazione.
«Il burro, il latte e le uova sono rigorosamente sardi, più precisamente del Campidano di Cagliari – afferma – La frutta candita la acquisto dai migliori produttori sardi, italiani ed europei, ovviamente scelgo quelli di primissima qualità. Le arance delle quali poi metto la scorza all’interno, sono campidanesi, le compro da chi le coltive nel proprio terreno. La farina di grano tenero invece arriva dal Nord Italia perché purtroppo qui in Sardegna scarseggia. Il procedimento per la preparazione è comunque uguale a quello di tanti altri produttori perché non si può sgarrare. Ovviamente in alcuni aggiungo cioccolata. Per la preparazione occorrono minimo due giorni. L’impasto si fa lievitare a 26-28° per circa 12 ore, fino a quando non sarà triplicato di volume. Per la cottura ci vogliono generalmente 45 minuti». Qualche segreto? «Non esiste alcun segreto: o si fa così oppure non è panettone», conclude.

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