Cagliari: associazione culturale evade il fisco per 123mila euro
L’associazione culturale, impegnata nell’organizzazione di manifestazioni di promozione turistica e eventi di intrattenimento attraverso servizi e spazi espositivi, rivolgeva la propria attività non solo esclusivamente verso gli associati, come impone la normativa sugli enti non commerciali.
Nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale, la 2^ Compagnia di Cagliari ha concluso una verifica fiscale nei confronti di un ente no profit rappresentato da una associazione culturale operante a Cagliari che ha omesso di presentare le dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte dirette ed IVA occultando in tal modo al fisco ricavi per 123.000 euro.
Il soggetto sottoposto a verifica è stato individuato a seguito attività informativa esperita durante i controlli sul territorio, con particolare riferimento agli adempimenti connessi alla regolare emissione dello scontrino fiscale, successivamente approfondite mediante la consultazione delle banche dati in uso al Corpo ed analizzando le posizioni fiscali di quei soggetti che operano con i regimi di tassazione privilegiati previsti da specifiche normative nazionali a favore di associazioni e di enti non commerciali. I riscontri operati dai militari si sono concentrati sulla corretta ricostruzione della reale natura economica dell’attività svolta, anche attraverso l’analisi della documentazione extracontabile reperita all’atto dell’accesso e di appositi questionari inviati agli associati e clienti del presunto ente non commerciale.
Il complesso degli approfondimenti svolti ha consentito di stabilire che in realtà l’associazione culturale, impegnata nell’organizzazione di manifestazioni finalizzate alla promozione turistica e eventi di intrattenimento mediante la messa a disposizione di servizi e spazi espositivi, ha rivolto la propria attività anche nei confronti di molteplici soggetti economici anziché solo esclusivamente verso gli associati, come invece impone la normativa sugli enti non commerciali.
Appurata la natura commerciale dell’attività posta in essere e, conseguentemente, delle entrate conseguite, le Fiamme Gialle hanno proceduto, oltre alla contestazione della mancata istituzione delle scritture contabili obbligatorie e dell’omessa presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle Imposte Dirette e dell’IVA, alla ricostruzione del volume d’affari conseguito quantificando in 123.115 euro i ricavi realizzati e in 61.203 euro l’IVA dovuta relativamente alle annualità d’imposta dal 2015 al 2017.
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