La foto. Sa pibadra in Castello: a Cagliari è tempo di pomodori secchi
Un tempo non c'era cortile o terrazza che in questo periodo non avesse "sa pibadra"al sole. Certo, vederla a Cagliari e nel quartiere di Castello è quantomeno curioso (la foto è di Fabrizio Marcello). Oggi questa usanza in città non c'è quasi più, nei paesi ancora resiste, ma sono sempre meno le persone che hanno la pazienza di farli in casa, anche se i pomodori secchi sono presenti in moltissime ricette tradizionali della cucina sarda. Eppure prepararli è semplicissimo. Sono solo 3 gli ingredienti che servono: pomodori, sale e sole.
Un tempo non c’era cortile o terrazza che in questo periodo non avesse “sa pibadra”al sole. Certo, vederla a Cagliari e nel quartiere di Castello è quantomeno curioso (la foto è di Fabrizio Marcello).
Oggi questa usanza in città non c’è quasi più, nei paesi ancora resiste, ma sono sempre meno le persone che hanno la pazienza di farli in casa, anche se i pomodori secchi sono presenti in moltissime ricette tradizionali della cucina sarda. Eppure prepararli è semplicissimo. Sono solo 3 gli ingredienti che servono: pomodori, sale e sole.
La ricetta Vistanet di oggi: sa pibadra, è tempo di preparare i pomodori secchi
Un tempo non c'era cortile o terrazza che in questo periodo non avesse "sa pibadra"al sole. Oggi questa usanza in città non c'è quasi più, nei paesi ancora resiste, ma sono sempre meno le persone che hanno la pazienza di farli in casa, anche se i pomodori secchi sono presenti in moltissime ricette tradizionali della cucina sarda. Eppure prepararli è semplicissimo.
Chi di noi non ricorda la casa dei nonni, in cortile le tavole di legno poggiate tra le spalliere di due sedie con su file ordinate di pomodori e quel profumo inconfondibile che aleggiava intorno diffuso dalla canicola estiva? Sa pibadra, come si chiama in certe zone della Sardegna è semplicissima da preparare, occorre solo un po’ di pazienza e uno spazio anche piccolo esposto al sole.
Sono solo 3 gli ingredienti che servono: pomodori, sale e sole.
Solitamente si utilizzano i pomodori San Marzano. La preparazione consiste semplicemente nel lavare la quantità di pomodori desiderata, tagliarli per il lungo e disporli con la parte interna verso l’alto, possibilmente in modo che non si tocchino tra loro in file ordinate su delle tavole o ampi vassoi di cui avrete precedentemente coperto la superficie con degli strofinacci o carta da cucina per assorbire il liquido rilasciato dai pomodori. Cospargete generosamente i pomodori col sale fino e lasciateli sotto il sole per tutto il giorno.
A metà giornata girateli in modo che il liquido coli via e venga assorbito dagli strofinacci. Per evitare che stiano all’umidità della sera, quando fa buio è meglio spostare i vassoi in un luogo coperto. I giorni successivi si deve ripetere l’operazione, avendo cura di sostituire gli strofinacci. Si rigirano i pomodori dalla parte interna si cospargono di sale, a metà giornata si girano ancora e alla sera si portano al coperto. Generalmente sono sufficienti 6 o 7 giorni, ma dipende dal clima, se è stato particolarmente caldo e asciutto possono bastare 5 giorni.
Una volti pronti si conservano unendo le due metà di ogni pomodoro dalla parte interna. Molti tra una metà e l’altra mettono una foglia di alloro prima di conservarli. L’ideale è riporli in contenitori ermetici, o meglio ancora bustine con la chiusura ermetica che consente di eliminare tutta l’aria, e comunque sempre in frigo. Con lo stesso procedimento si possono essiccare anche i pomodorini Ciliegino, i Datterini o i Piccadilly, che rimangono più dolci e si prestano ad essere conservati sottolio con l’aggiunta di capperi.
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