Strage di Bologna, due Dna nella bara di Maria Fresu

Strage di Bologna, due Dna nella bara di Maria Fresu

Clamorosa svolta nelle indagini. Dalle analisi emerge che i reperti appartengono a due donne. Apparterrebbero a due persone diverse, entrambe di sesso femminile, i reperti organici - un osso della mano e un lembo facciale con uno scalpo - ritrovati all'interno della bara di Maria Fresu, sarda, 24enne, una delle 85 vittime della strage di Bologna - l'unica ufficialmente 'disintegrata' - i cui resti sono stati riesumati, il 25 marzo scorso, nel cimitero di Montespertoli dai periti incaricati dalla Corte d'Assise di Bologna che sta processando l'ex terrorista Gilberto Cavallini. Insieme a lei morì anche la figlioletta Angela.

Accadde oggi. 2 agosto 1980, strage di Bologna: la morte di Maria Fresu e della figlia di tre anni Angela



l 2 agosto 1980, in una calda e afosa mattinata estiva, alle  ore 10.25 nella stazione centrale di Bologna scoppia una bomba. Sarà l'attentato più sanguinoso registrato in Italia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a oggi. Le vittime furono 85, ma non tutti i corpi furono ritrovati. All'appello manca quello di Maria Fresu, una ragazza sarda di 24 anni.