Zoffili, replica al Pd sardo: «La sinistra diffonde fake news, il carnevale (sardo) ci sarà».

Con una nota ufficiale Zoffili spiega a cosa si riferisce la richiesta presentata dalla Lega al governo, su una stretta alla legge che consente l'uso di accessori che coprono il volto, diretta a difendere la libertà anche delle donne: «dispiace quindi notare come la sinistra, che pure dovrebbe trovare nella parità di genere e nell'emancipazione personale uno dei punti fondanti del suo pensiero, oggi non lo abbia condiviso schierandosi di fatto a difesa del burqa».
Tutto nasce da un emendamento al Decreto sicurezza bis in discussione alla camera: 9 deputati della Lega tra i quali Eugenio Zoffili, chiedono di: “ vietare o limitare “l’utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica o culturale, che comportino in tutto o in parte l’occultamento del volto”. La deputata Romina Mura con un post su Facebook fa notare che la legge scritta in questo modo include anche le tradizionali sfilate sarde, il carnevale, Sant’Efisio, La Cavalcata, perché in effetti sono accessori di origine etnica e culturale, proprio come recita la legge.
Ma Zoffili smentisce e con una nota spiega che la legge mira a limitare l’uso del burqa e a garantire la sicurezza nei posti pubblici.
“Sono molto soddisfatto dell’accoglimento in aula dell’ ordine del giorno in cui come Lega abbiamo invitato il Governo a stringere le maglie dei controlli nei confronti di chi gira per le nostre strade con il volto coperto. – scrive il deputato della Lega– Non si tratta solo di una questione di ovvio buon senso per garantire la sicurezza dei cittadini, pensiamo soprattutto a contesti sensibili come aeroporti, stazioni, scuole e ospedali, ma soprattutto di riaffermare alcuni principi che da secoli rappresentano i cardini della nostra civiltà.
In primis la necessaria riconoscibilità dei volti, riguardo cui si trovano le prime tracce di normative a riguardo già nel medioevo all’ epoca dei Comuni, e che garantisce il normale svolgersi delle relazioni sociali, dalle più semplici alle più complesse, a cui si aggiunge un secondo e più importante principio grazie al quale sono state scritte le pagine più luminose della nostra storia occidentale : la libertà. Libertà di parola, pensiero, associazione, ma ancora prima di queste, la libertà di mostrarsi pubblicamente per quello che si è, senza temere censure o coercizioni di natura giuridica o religiosa. In questo senso sono molto contento dell’ accoglimento dell’ordine del giorno che ho presentato con i colleghi Tateo, Bisa, Boniardi, Cantalamessa, Di Muro, Marchetti, Paolino e Potenti e che insieme alla sicurezza spero possa rappresentare un argine contro tendenze religiose improntate al fanatismo, all’ oscurantismo più retrivo spesso esercitato sulla pelle delle donne.
Dispiace quindi notare come la sinistra, che pure dovrebbe trovare nella parità di genere e nell’emancipazione personale uno dei punti fondanti del suo pensiero, oggi non lo abbia condiviso schierandosi di fatto a difesa del burqa voltando le spalle alla sua stessa storia.
Eppure è proprio per difendere il sacro valore della libertà che l’applicazione della normativa vigente (che già vieta l’occultamento del viso) e del nostro ordine del giorno, non può ovviamente prescindere dal contesto. Rassicuro in questo senso chi a sinistra diffonde fake news e teme l’abolizione del carnevale di non darsi pensiero. Il carnevale ci sarà, il loro peraltro sembra non finire mai, anche nonostante la quaresima di voti”.

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