Crisi sempre più nera al porto di Cagliari. La Contship, società che gestisce il traffico merci a Macchiareddu, ha deciso di lasciare lo scalo del capoluogo sardo. Su oltre 200 lavoratori pende dunque la procedura di licenziamento collettivo. Domani mattina manifesteranno sotto il palazzo del Consiglio regionale per chiedere risposte e soluzioni immediate.

Nonostante questo, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana critica la stampa che ha riportato la notizia: «Non è vero che il porto di Cagliari è chiuso, come scrivono alcuni ‘giornalini online’. Dire che il porto è chiuso è falso e crea un danno ancora maggiore, poiché chi vorrebbe attraccare qui, ci ripenserà credendo che non siamo più attivi», afferma. Deiana interviene in occasione della giornata finale del workshop Cagliari Port 2020, un progetto nato dopo cinque anni di studi, sperimentazioni e analisi dei fabbisogni degli operatori marittimi.

Risultato: la creazione di un software informatico nel quale confluiscono in tempo reale informazioni relative ai flussi di merci, passeggeri e croceristi. E poi ancora, la creazione del Port Community System, una piattaforma telematica per la digitalizzazione delle pratiche di accompagnamento ai processi di trasporto merci e persone; un software brokeraggio per gli operatori dell’ultimo miglio in grado di ottimizzare i processi di trasporto e consegna merci. Infine, strumenti per lo sviluppo del turismo e la promozione del territorio.

«Con questo progetto garantiamo agli operatori del traffico merci standard di sicurezza, competitività e stabilità e ci allineiamo alle altre realtà internazionali», conclude Deiana. Al progetto hanno preso parte Vitrociset, CRS4, Università di Cagliari, CTM, CICT, Click&Find, Flossalab, 4CMultimedia, in qualità di soggetti attuatori, e degli attori del cluster marittimo (AdSP, Dogana, terminalisti, agenti marittimi, spedizionieri, trasportatori, etc.) che hanno collaborato alle fasi di studio e all’inserimento dati.

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.