Ingente mobilitazione militare al porto di Sant’Antioco per la maxi esercitazione ‘Joint Stars’
Duro il commento degli antimilitaristi: «Uno scenario impressionante. Senza che nessuno abbia chiesto il permesso, 2000 uomini sono pronti a bombardare e sparare sulla terra in cui viviamo. Milioni di soldi pubblici spesi per questa esercitazione e, per il territorio, le uniche ricadute sono inquinamento e devastazione. Non possiamo stare in silenzio di fronte all'ennesima violenza compiuta sulla Sardegna».
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«Le grandi manovre che trasformeranno la Sardegna in una zona di guerra simulata in questi giorni sono iniziate. Gli aerei ronzano continuamente sulle teste di chi abita vicino ai poligoni e i porti sardi sono a completa disposizione delle forze che parteciperanno alla Joint Stars 2019. Stamattina è stato completamente invaso da mezzi militari il porto di Sant’Antioco: i mezzi sono probabilmente diretti al poligono di Teulada». Questo il post pubblicato dal Comitato A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna su Facebook.
«Uno scenario impressionante, come si vede in queste foto pubblicate sul web da Mauro Pili – spiegano gli attivisti -. Senza che nessuno abbia chiesto il permesso, 2000 uomini sono pronti a bombardare e sparare sulla terra in cui viviamo. Milioni di soldi pubblici spesi per questa esercitazione e, per il territorio, le uniche ricadute sono inquinamento e devastazione. Quei carrarmati spareranno e distruggeranno il terreno su cui transiteranno, non possiamo stare in silenzio di fronte all’ennesima violenza compiuta sulla Sardegna».
«Il 2 Giugno dobbiamo essere tutti in piazza dei Centomila a Cagliari, per ribadire il nostro no all’occupazione militare della Sardegna e per chiedere con forza che i porti sardi vengano resi indisponibili allo sbarco e al transito di mezzi militari» conclude la nota degli antimilitaristi.
«Chi dice che i porti sardi sono vuoti? – commenta invece Mauro Pili – Sbarco a S. Antioco, navi da crociera e villeggianti, tutti mezzi ecologici, pronti a fare del bene all’ambiente e alla natura della Sardegna! Dedicato ai servi che negano anche l’evidenza! O pensate che vengano a fare una scampagnata?».
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Campari vende Zedda Piras: il mirto sardo e lo stabilimento di Alghero acquistati dall’Ilva Saronno

Il panorama degli spiriti italiani si prepara a un cambiamento significativo grazie a un importante accordo strategico: Campari vende Zedda Piras e il mirto di Sardegna all'Ilva Saronno.
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Campari vende Zedda Piras: il mirto sardo e lo stabilimento di Alghero acquistati dall’Ilva Saronno.
Campari vende i marchi Averna e Zedda Piras a Illva Saronno per cento milioni di euro.
Il panorama degli spiriti italiani si prepara a un cambiamento significativo grazie a un importante accordo strategico: Campari vende Zedda Piras e il mirto di Sardegna insieme allo stabilimento di Alghero all’Ilva Saronno.
Questa operazione di mercato rappresenta un momento di ridefinizione molto rilevante per entrambi i gruppi coinvolti, delineando un nuovo futuro per due eccellenze del patrimonio liquoristico mediterraneo. Entrando nel dettaglio dei fatti, Campari ha raggiunto un accordo per la cessione di amaro Averna e mirto di Sardegna Zedda Piras a Illva Saronno Holding, realtà già nota come proprietaria, tra gli altri, dell’iconico Disaronno e degli storici vini siciliani Florio e Duca di Salaparuta. Si tratta di un’operazione da 100 milioni che include anche la vendita di amaro Averna, garantendo così una nuova prospettiva di crescita a brand che hanno fatto la storia della tradizione nazionale. Il corrispettivo totale dell’operazione è pari a 100 milioni di euro e il closing è previsto entro la prima metà del 2026. L’intera architettura della transazione tra Campari e Illva Saronno Holding prevede la creazione di una società di nuova costituzione, chiamata NewCo, a cui verranno conferiti i business di Averna e Zedda Piras.
Questa nuova entità includerà asset fondamentali quali la proprietà intellettuale, il magazzino di prodotti finiti, alcuni dipendenti e gli stabilimenti produttivi di Caltanissetta in Sicilia per Averna e Alghero in Sardegna per Zedda Piras, comprendendo inoltre l’avviamento, altri accordi contrattuali nonché altre attività correlate alla produzione. Per assicurare una transizione ordinata e senza interruzioni nel servizio al mercato, Illva Saronno Holding e Campari Group hanno stipulato un accordo transitorio per le attività produttive di blending e imbottigliamento di Averna nello stabilimento italiano di Campari Group a Canale. Contestualmente, è stato definito un contratto di distribuzione temporaneo in base al quale Campari continuerà a commercializzare Averna e Zedda Piras in alcuni mercati esteri come Germania, Austria e Svizzera, prima del passaggio definitivo alla struttura commerciale di Illva Saronno Holding. L’acquisizione segna un punto di svolta per il comparto, vedendo il mirto di Sardegna e lo stabilimento di Alghero acquistati da Ilva Saronno all’interno di un quadro di valorizzazione che abbraccia sia la Sardegna che la Sicilia, confermando l’importanza di mantenere vivi i legami con le radici produttive originali durante le grandi manovre industriali.
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