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Elisabetta Podda de La Casa di Bingo: “Sindaco non vogliamo soldi, ma un serio programma contro il randagismo”

Cani de La Casa di Bingo

Elisabetta Podda, responsabile del rifugio di Capoterra La Casa di Bingo Onlus, scrive al sindaco del paese. Il rifugio accoglie circa 60 cani e una trentina di gatti senza nessun aiuto pubblico ma solo con l’estremo e quotidiano impegno della volontaria e di chi la aiuta. Una situazione al limite in cui l’aiuto non viene dato solo agli animali recuperati nel circondario ma a tutto il territorio. Nel mentre il randagismo dilaga: la volontaria non chiede soldi ma un serio programma volto alla sterilizzazione, microchippatura e incentivi per le adozioni. Ecco di seguito la lettera di Elisabetta Podda.

Cani de La Casa di Bingo

“Sindaco, vi scrivo in qualità di semplice e dedicata volontaria responsabile della Casa di Bingo (piccola Associazione di volontari, pochi volontari che accudiscono sul territorio tantissimi randagi). Desideriamo prendere spunto dall’ennesimo episodio relativo alle ultime due cagnette “campeggiate” abbandonate per esporre la nostra posizione come associazione onlus La Casa di Bingo. Purtroppo sapete bene che il problema randagi è molto più esteso del singolo caso di abbandono. Desideriamo aprire un canale di dialogo e collaborazione per la presa in carico da parte delle istituzioni di un fenomeno che riguarda tutti e per informare il nostro Comune di appartenenza che La Casa di Bingo declina la Vostra offerta pari a 1000 euro per l’accoglienza delle due Cagnette abbandonate e rinuncia (per sempre) ai 1000 euro annuali a noi destinati (in realtà li abbiamo avuti solo l’anno scorso). Mille euro che quest’anno non abbiamo ancora ricevuto e dei quali facciamo volentieri a meno, cosi come è accaduto negli anni passati. Ci preme anche ricordare che siamo operativamente concreti nel nostro territorio da 8 anni.

Berna e Ginevra, le due cagnette recentemente recuperate da Elisabetta Podda

Decliniamo la vostra offerta in virtù di “qualcosa” di più concreto, rinunciamo nella speranza di “qualcosa” che vada a vantaggio dell’intera collettività auspicando che anche la nostra amministrazione comunale sia attenta e sensibile al problema RANDAGISMO. Chiediamo progettualità non complesse come:
– Campagne di sensibilizzazione tipo Chip day (sarebbe anche opportuno , contche i vari organi di controllo fossero dotati di lettore chip per controlli costanti e concreti);
– Incentivi e campagne di sensibilizzazione per sterilizzazioni parzialmente gratuite (ad es. il Comune agevola e supporta economicamente la Famiglia per affrontare la spesa dell’intervento magari promuovendo collaborazioni con veterinari del nostro stesso territorio);
Contributi economici alle Famiglie che sono orientate alle adozioni ovvero incentivi in denaro per coloro che accolgono un Cane randagio in Famiglia”.

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