Fuego è solo uno dei 1257 cani torturati dall’inizio dell’anno. La Sardegna una delle regioni più crudeli

Numeri che fanno rabbrividire: 1257 cani seviziati dall'inizio dell'anno, 12 bruciati vivi e 8 impiccati (senza contare gli avvelenati). "Siamo di fronte a fatti gravissimi, reati penali che pochissime volte hanno visto finire davanti ai tribunali i responsabili di queste atrocità- dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- ora serve una svolta seria"
I numeri raccolti dall’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) sono come una coltellata al cuore: da gennaio a marzo 2019 sono 1257 in Italia i cani torturati di cui 12 bruciati e 8 impiccati. Una mattanza. La Sardegna? Una delle regioni italiane col più alto numero di maltrattamenti.
“L’ultima in ordine di tempo è stata una cagna gravida bruciata viva a Capoterra, Cagliari, lei a differenza di Fuego (ora adottato), cane torturato con il fuoco sempre in Sardegna non è sopravvissuta. Ma ogni giorno basta aprire i social per leggere che almeno una quindicina di cani vengono sottoposti a sevizie e torturati e che almeno tre di loro ogni giorno perde la vita spesso per mano che rimane ignota, mentre tra quelli individuati la maggioranza sono giovani e giovanissimi, molti dei quali adolescenti che torturano, bruciano o impiccano un cane al solo scopo di divertimento.
Dai casi riportati sui social da inizio anno allo scorso 31 marzo sono stati complessivamente 1257 i cani torturati, di cui si ha riscontro anche per i ricoveri veterinari, di questi una dozzina quelli bruciati, 8 gli impiccati, complessivamente oltre 200 morti (esclusi gli avvelenati). Le regioni dove avvengono questi scempi sono principalmente Abruzzo, Sardegna, Puglia, Calabria e Sicilia solo per restare in testa alla classifica, la prima regione del nord per le sevizie sui cani è la Lombardia, dei cani seviziati 230 sono di proprietà mentre negli altri casi si tratta di cani randagi. “Siamo di fronte a fatti gravissimi, reati penali che pochissime volte hanno visto finire davanti ai tribunali i responsabili di queste atrocità- dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- ora serve una svolta seria, per fermare e punire questi individui che spesso sono giovanissimi delinquenti e senza alcun scrupolo”.

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