Il Serramanna Calcio si prepara alla 29° giornata del campionato di Prima Categoria. I campioni fanno tappa a Settimo San Pietro, contro un Atletico in penultima posizione in classifica e alle prese con un’accesa lotta per evitare la retrocessione diretta. I biancazzurri, che dopo l’esonero di Carracoi si sono affidati alla guida di Danilo Amedeo, hanno sempre un solo obiettivo: continuare a vincere e spiccare il volo verso i novanta punti.

Da Carracoi ad Amedeo in tre giorni

L’esonero di Fabrizio Carracoi, capace di portare il Serramanna Calcio alla Promozione con sette giornate di anticipo, ha lasciato sorpresa la platea di tifosi mediocampidanesi. La società biancazzurra, nei giorni scorsi, ha scelto di affidarsi alla guida di Danilo Amedeo, già nello staff serramannese in qualità di preparatore dei portieri, dandone comunicazione ufficiale nella serata di ieri (venerdì).

Serramanna, spogliatoio solido e gran voglia di vincere

All’indomani del cambio in panchina, dopo una scelta sofferta, sì, ma ponderata dalla società, i campioni, fino a ieri, hanno continuato ad allenarsi con grande serietà e professionalità, con lo spogliatoio pronto a fare quadrato attorno al nuovo mister calabrese – da sempre apprezzato e stimato dai ragazzi biancazzurri – per continuare a vincere, almeno il più possibile, fino alla fine del campionato. Niente è cambiato, dunque, nella mentalità del Serramanna Calcio. Come confermato dal presidente Enrico Maccioni, l’obiettivo è sempre quello di vincere.

Obiettivo “quota 90” sempre vivo

“Quota 90” rimane l’obiettivo sempre vivo nella testa della squadra. Ancor di più, dopo la vittoria di domenica scorsa contro la Virtus San Sperate, che ha rafforzato lo spirito combattivo dei ragazzi di Amedeo. A sei giornate dalla fine, è necessario vincere tutte le gare a disposizione, senza nessuna condizione, per entrare nella storia della Prima Categoria italiana.

Il Serramanna contro un Atletico Settimo affamato di punti

Per il Serramanna Calcio quella di domani di sicuro sarà una gara difficile. L’Atletico Settimo viene  dalla sconfitta subita dall’Atletico Cagliari e rimane impantanata, a 24 punti, in penultima posizione, a cinque lunghezze dalla zona play out. Nello sterrato di Cuccuru Nuraxi, i locali daranno battaglia. La matematica è ancora amica dei biancorossi , ma domani è necessario fare punteggio pieno contro la capolista, sperando, magari, nel ko dell’Ilbono a San Sperate. La squadra settimese non vince dallo scorso 10 marzo, dopo il 2 a 1 casalingo contro il Cus Cagliari.

Settimo, Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo

Per l’Atletico Settimo la 29° giornata ha comunque un valore particolare. Al campo Cuccuru Nuraxi infatti domenica 7 aprile si gioca anche per la Giornata della Consapevolezza dell’Autismo. Alle ore 15.00 i locali sono già in campo per una partita di calcio a 5 contro l’associazione Filippide Onlus, in occasione di una giornata speciale di sensibilizzazione su un tema, quello dell’autismo, che coinvolge tante famiglie. Dal pallone un sostegno per chi soffre di questo disturbo di neurosviluppo.

Serramanna, assenti Zippo e Meloni. Nei ranghi torna Filippo Lai

Dopo il lavoro di ieri,  Danilo Amedeo si prepara a costruire la formazione da schierare domani alle 16.00. Per la verità, sono pochi i dubbi e le uniche indisponibilità sono quelle dei bomber Zippo e Meloni, con ogni probabilità sostituiti da Luca Coccodi e Davide Secci, sempre sorretti da Marco Ena. Niente di nuovo sul fronte di centrocampo, in difesa dovrebbe trovare conferma il fuoriquota Alessandro Marras. Ma in questo reparto, la novità più ghiotta è il ritorno nei ranghi di Filippo Lai, assente dalla gara del 10 febbraio scorso giocata a Ilbono.

Il 27 aprile del 1902, ben 119 anni fa, si giocò a Cagliari la prima partita di calcio di cui si abbia memoria in Sardegna.

Bisognerebbe dire in realtà la prima partita di “fubalu” come ricorda bene la pagina Facebook dell’Associazione politico-culturale “A Innantis”, che racconta in un post curato da Ornella Demuru quel primo straordinario evento calcistico della Sardegna, descritto con dovizia di particolari da “Storie di football perduto” e  “Cronologia della Sardegna”.

“Fubalu” o “Fuba”: così infatti veniva chiamato nell’Isola lo sport inventato nel XIX secolo dagli inglesi e che appassiona ancora oggi miliardi di persone in tutto il mondo. La dicitura “calcio” non esisteva e la disciplina veniva chiamata, ovunque nel mondo, “football”. “Fubalu” era quindi, chiaramente, un adattamento linguistico diretto dall’inglese al sardo.

Il match si disputò in piazza d’Armi, e a sfidarsi furono due squadre divise dai colori azzurro e rosso, più o meno quelli che poi diventeranno i colori sociali del Cagliari.

Foto – Unione Sarda/Facebook A Innantis

L’incontro fu organizzato dall’associazione universitaria “Corda Fratres”, e in particolar modo Tullio Zedda, tra i primi ad imparare le regole del giuoco e a diffonderle in tutta la Sardegna.

«Secondo la stampa dell’epoca, in particolar modo L’Unione Sarda – racconta ancora Ornella Demuru di A Innantis – all’incontro assistette una folla enorme, e tanti altri preferirono godersi quel nuovo evento dal rondò di Buoncammino anziché dai bordi del campo. La partita iniziò alle 17.30 e durò un’ora e mezza, vennero pure giocati i tempi supplementari e il risultato fu di parità, 2-2, con questo strano score riportato dalle cronache: “i rossi un goal e un fallo, gli azzurri con due falli, dove per fallo si deve presumibilmente intendere il calcio di rigore”. La partita proseguì quindi ad oltranza e alla fine gli azzurri ebbero la meglio grazie ad un altro fallo. Ai posteri viene consegnata la cronaca dell’unico goal segnato su azione per opera di Giorgio Ballerini, attaccante dei rossi: “Il Ballerini dopo una corsa brillantissima, avendo sviato con la palla tutti gli avversari, la fece entrare dalla porta”».

Foto – Unione Sarda/Facebook A Innantis

«Ballerini è uno studente della facoltà di Medicina, Giorgio Ballerini che segnerà l’unico goal su azione – si legge ancora nel racconto di quel giorno -. Il cronista rileva inoltre che le squadre sono state “intimidite” dalla grande presenza di pubblico: “Tutta Cagliari aveva accettato l’invito ed aveva corrisposto in modo gentile al primo sforzo sportivo della studentesca universitaria assistendovi in una folla immane e tumultuosa”. Da quel momento fu amore a prima vista o quasi e le partite – giocate con regole e modalità proprie della Federazione Ginnastica – si moltiplicarono non solo a Cagliari ma anche su tutto il territorio sardo».