Per i periti Manuel Piredda non è stato soffocato

Valentina Pitzalis immagine simbolo della lotta contro la violenza sulle donne si trova ora nella posizione di indagata. Per omicidio volontario e incendio doloso. Alla chiusura dell’incidente probatorio, probabilmente prima dell’estate, potrebbe trovarsi imputata con l’accusa di omicidio premeditato e distruzione di cadavere del suo ex marito. Stamattina, nel giorno un cui Manuel avrebbe compiuto 36 anni, il pool di avvocati che assiste i suoi genitori, Roberta Mamusa e Giuseppe Piredda ha indetto una conferenza stampa per fornire alcuni chiarimenti in merito all’esito dell’udienza che si è tenuta ieri in cui sono stati discussi gli esiti delle perizie chieste dal Gip.
I fatti risalgono ad aprile 2011 quando Manuel Piredda, muratore di Gonnesa, muore a 27 anni nell’incendio nella sua casa di Bacu Abis. L’uomo aveva cercato di uccidere la sua ex moglie Valentina Pitzalis cospargendola benzina e dandole fuoco. Questa è la versione che dei fatti ha sempre fornito la donna, che si era salvata riportando ustioni molto gravi che l’hanno sfigurata. Il caso viene archiviato poco dopo, a luglio del 2011, con la morte del presunto reo, sulla base delle dichiarazioni della stessa Pitzalis unica testimone ritenuta assolutamente attendibile e del fatto che nella ricostruzione fatta nell’immediato dai Carabinieri risultava che Piredda indossasse dei guanti in lattice, considerata prova della sua volontà di uccidere.
La famiglia di Manuel non ha mai creduto a questa ricostruzione e supportata da un imponente pool difensivo composto dagli avvocati Stefano Marcialis, Flavio Locci, l’ingegnere Luciano Cadoni, il medici legali Vittorio Fineschi e Nicola Monni, l’esperto di fotografia Davide Sionis, l’ingegnere informatico Davide Maiorca, e la criminologa Elisabetta Sionis, il 14 ottobre del 2016 ha chiesto e ottenuto la riapertura del caso. La richiesta della riapertura si è fondata su due elementi: il fatto che Piredda in realtà non indossava guanti, che infatti non sono mai stati ritrovati, ma è stato l’effetto delle ustioni a far sembrare le mani del cadavere inguantate, e le contraddizioni emerse nelle diverse ricostruzioni fatte dalla Pitzalis. In particolare la donna aveva descritto la posizione del cadavere dell’ex marito, ma secondo il medico legale Monni, Valentina in quella situazione non avrebbe potuto vedere il corpo di Manuel.
Inoltre dallo studio delle foto, di pessima qualità secondo gli esperti, scattate sul luogo dell’incendio, sembrerebbe potersi individuare un bossolo e un foro nel muro visino al corpo di Manuel. I giudici hanno ritenuto fondata la richiesta degli avvocati dei Piredda, tanto che il 5 luglio del 2017 Valentina Pitzalis viene indagata. Il corpo di Manuel viene riesumato e un team di esperti di importanza nazionale, come la professoressa Elena Mazzeu viene nominato dal tribunale per effettuare una serie di esami specifici e concordati con tutti i periti anche di parte, che si praticano sui corpi in avanzato stato di decomposizione. Ieri le risultanze di queste perizie sono state discusse in aula, la più significativa è stata quella relativa alla causa della morte di Manuel, che non sarebbe dovuta alle ustioni. Manuel quando è stato raggiunto dalle fiamme era già morto.
Ancora qualche udienza e si saprà, se il caso verrà archiviato definitivamente o Valentina Pitzalis verrà imputata per l’omicidio di Manuel Piredda. Ciò che però sta caratterizzando le vicende giudiziarie è l’importanza mediatica di questo caso. Sui social e sulla stampa sono state fatte anticipazioni che, visto l’incidente probatorio in corso, non sarebbero dovute emergere. Inoltre, questo lamentano sia la famiglia di Manuel che la Pitzalis con accuse reciproche, è stata messa in moto la macchina del fango. La Pitzalis è diventata in questi anni una vera e propria icona della lotta contro la violenza sulle donne, e sembra davvero difficile credere che possa essere stata lei invece ad aver ucciso il suo ex marito, architettando una messinscena diabolica. Toccherà ai giudici stabilire cosa sia davvero accaduto il 17 aprile del 2011.