(VIDEO) Giornata della Memoria 2019. A Cagliari l’incontro tra i testimoni della Seconda guerra mondiale e gli studenti del Marconi

(VIDEO) La giornata della memoria 2019. A Cagliari l'incontro tra i testimoni della seconda guerra mondiale e gli studenti dell'istituto Buccari- Marconi. La viva voce di Claudio Perra, classe 1923, ex carabiniere, testimone all'arresto di Benito Mussolini, ed ex partigiano. Con grande commozione ricorda quei terribili momenti: "Per anni ho continuato a dormire con la pistola sotto il cuscino"
La giornata della memoria 2019. A Cagliari l’incontro tra i testimoni della seconda guerra mondiale e gli studenti dell’istituto Buccari- Marconi. Nell’aula magna di via Pisano il racconto di Claudio Perra, ex carabiniere a Roma, dove ha assistito all’arresto di Mussolini nel ’43, ed ex partigiano eroe della Resistenza. Tra i presenti, Gianfranco Vacca, storico di Monserrato, e Marco Sini, presidente dell’Anpi. Un incontro volto a sensibilizzare le coscienze dei più giovani, perché siano consapevoli di un passato che purtroppo si va a dimenticare con facilità. Classe 1923, Perra partì in Penisola come carabiniere a cavallo nel 1942 e fu testimone dell’arresto del Duce nel 1943, così come di tutta la stagione bellica, dai suoi albori.
《Solamente vedere questi video filmati, a distanza di anni, oggi proiettati, mi sconvolge. A 20 anni partì volontario nell’Arma dei carabinieri e ho vissuto i momenti più brutti della storia italiana, con l’entrata in guerra del nostro Paese》. Con grande emozione Perra racconta le sue vicissitudini, fino all’Armistizio dell’8 settembre 1943 che ha portato l’esercito italiano a un disorientamento generale, in seguito nell’ordinanza di disarmo dei carabinieri emanata da Graziani. Perra non ubbidisce a quest’ordine e a Villa Savoia riesce a sfuggire alla deportazione. 《Ero senza casa, senza soldi, senza famiglia. Mi ritrovai sbandato insieme ad altri, tra cui due monserratini. Mi rifugiai nei cantieri dell’Eur, vivendo di espedienti. Da allora una vita rocambolesca, vissuta alla giornata, con la costante preoccupazione di sopravvivere giorno dopo giorno, tra le bombe e l’occupazione nazifascista. Con grande attenzione e lucidità, Claudio Perra ricorda i fatti, gli episodi e i personaggi dei momenti più critici in cui si è trovato coinvolto, nella sua vita da errabondo nella capitale, come il rastrellamento degli ebrei dal ghetto di Roma, nell’ottobre del 1943. 《La fuga da Roma fu qualcosa ci rocambolesco, più che mai, con i posti di blocco tedeschi ovunque. Riuscimmo a superarli grazie ai bombardamenti che distrassero i tedeschi e andammo verso L’Aquila. Lì mi aggregai come partigiano fino alla liberazione da parte delle truppe alleate》.
Con grande commozione, Claudio Perra si preoccupa di dare una raccomandazione ai giovani, “pubblico” principale: 《Siamo più di 70 anni senza guerra. Voi non avete conosciuto i disagi, i lutti e la fame. Ma non dobbiamo dimenticare ciò che ha comportato il fascismo e quei partiti populisti che hanno convinto i giovani, portandoli a morire. Non lasciatevi coinvolgere dalle promesse che vi fanno》.
Tra i presenti all’incontro anche il presidente dell’Anpi Marco Sini che ha ricordato come la Sardegna abbia vissuto il periodo della deportazione e dei rastrellamenti: 《Dall’isola non ci sono state deportazioni dirette. Ma dopo l’8 settembre tanti militari sardi sono stati arrestati e mandati nei campi di concentramento in Germania. Ma figli della Sardegna sono stati tanti oppositori al fascismo e partigiani, alcuni rastrellati e finiti nei Kz e nei campi di sterminio. Penso per esempio a Modesto Fenu e Vittore Bocchetta. In tanti sardi però hanno avuto un ruolo attivo nella difesa di chi, come gli ebrei , si ritrovava in una condizione di emarginazione. 《Alcuni sardi hanno avuto il riconoscimento di “giusti fra le nazioni”. Uno di questi è Vittorio Tredici, podestà di Cagliari negli anni Trenta. Trasferito a Roma, ha salvato famiglie di ebrei che vivevano nel suo stesso condominio. E poi cito i coniugi Sotgiu, che a Rodi hanno salvato una bambina ebrea facendola figurare, con una falsificazione dello stato di famiglia, come loro figlia, con un falso certificato di battesimo. E poi Salvatore Corrias di San Nicolò Gerrei, guardia di Finanza e partigiano ci Giustizia e Libertà, che ha salvato molti ebrei facendoli espatriare in Svizzera. Tra i vari, anche Antonino Argiolas o suor Maddalena Cabras》.

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