Puddu critico verso Zedda. L’ex sindaco di Assemini: “Abbandona i suoi concittadini”

"In queste interminabili settimane, ma che dico settimane, diciamo mesi di tentennamenti del mio ex collega di Cagliari ho sempre pensato "No, non lo farà, non lo può fare!" Ritenevo grave anche il solo pensarlo, figuriamoci cosa penso del voler mettere in pratica l'abbandono di un impegno così onorevole come il sindaco della propria città".
Non sono passate neanche 24 ore dall’annuncio della candidatura di Massimo Zedda alla presidenza della Regione per il centrosinistra, rilanciata poco dopo dall’investitura di Christian Solinas per il centrodestra, che arrivano le prime critiche alla decisione di Zedda da parte dei partiti concorrenti alle prossime elezioni regionali sarde.
I commenti alla scelta del primo cittadino cagliaritano di correre per la Sardegna, arrivano dal Movimento 5 stelle che non ha ancora il suo candidato che sarà scelto a breve con il voto online degli attivisti. In un post sulla propria pagina Facebook, Mario Puddu -ex sindaco di Assemini e mancato candidato alle regionali per il M5s – critica la decisione sostenendo si tratti di un abbandono da parte di Zedda dei suoi concittadini.
“Sia quando ero sindaco che in questi ultimi mesi ho sempre avuto un grande rispetto che sfiorava la riverenza nei confronti dei colleghi (o ex) sindaco. Senza distinzione di colore politico. E proprio perché ne ho conosciuto la difficoltà, delicatezza e responsabilità del ruolo ci ho pensato non una, nè 10, ma 100 volte prima di giudicare negativamente il loro operato. La mia vis polemica-politica conosceva una sorta di “zona franca” quando i protagonisti erano loro, i sindaci.
In queste interminabili settimane, ma che dico settimane, diciamo mesi di tentennamenti del mio ex collega di Cagliari ho sempre pensato “No, non lo farà, non lo può fare!” Ritenevo grave anche il solo pensarlo, figuriamoci cosa penso del voler mettere in pratica l’abbandono di un impegno così onorevole come il sindaco della propria città, che in questo caso rappresenta la città più importante (mi si conceda questa licenza) della nostra isola.
Ecco, non giudico mai l’operato e le azioni di un sindaco ma mi sia concesso di ritenere il peggiore gesto politico quello di un sindaco che a neppure metà mandato tradisce il mandato coi propri elettori e concittadini, dopo che a loro si era rivolto 2 anni, 2 anni e mezzo prima per avere l’onore di rappresentarli e amministrarli.
E non meno grave ritengo siano le famose 130 firme (ma poi avevano firmato o no?) di altri sindaci a sostegno di questo “tradimento” politico. Proprio i sindaci sarebbero dovuti essere i più sensibili e custodi verso un impegno del genere, un patto coi propri concittadini, tradito.
Se a questo aggiungiamo la recidiva, allora siamo davanti ad un comportamento politico spregiudicato, egoistico che se ne strafrega degli onorevoli impegni presi di volta in volta coi propri concittadini ed elettori.
E non mi si venga a raccontare la favola del sacrificio o dell’amore per nostra terra o per i sardi, per cortesia. Siamo grandi e vaccinati e questa la abbiamo già sentita e non la beviamo più. Perchè anche quando ci si candida al consiglio regionale lo si fa per amore della propria terra, ma non si cambia idea dopo neppure un anno perchè a chiamare è l’amore e il richiamo della tua città.
Ancora meno quando sei il primo cittadino, il compito politico più difficile ma più onorevole tra tutti.
Proprio osservando questo modus di far politica, si comprendono e apprezzano meglio le regole del M5S, in cui un impegno politico deve essere rispettato per tutta la durata del mandato. Per non parlare del limite dei due mandati.
Qua siamo davanti a cittadini, altrochè prestati alla politica a tempo determinato: siamo al vita natural durante. Per sempre. È evidente che la nostra spallata alle prossime regionali dovrà essere ancora più forte e decisiva”.

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Cagliari. Piazza San Giacomo diventa pedonale: definitivamente chiusa al traffico veicolare e restituita ai cittadini

Questa la principale novità approvata nel corso della riunione della Giunta comunale di oggi.
Una delle piazze più suggestive del quartiere Villanova, piazza San Giacomo, sarà definitivamente chiusa al traffico veicolare e restituita ai cittadini come spazio interamente pedonale. È questa la principale novità approvata nel corso della riunione della Giunta comunale di martedì 6 maggio, all’interno di un pacchetto di interventi mirati a migliorare la mobilità, la sicurezza e la qualità della vita urbana.
La decisione rientra nell’attuazione del Piano Urbano del Traffico e fa seguito alla conclusione della fase sperimentale del nuovo percorso della Linea 7 del CTM. Con il ripristino del transito in via Piccioni, si rende ora possibile chiudere definitivamente la piazza a ogni mezzo motorizzato, compresi i trasporti pubblici. “Piazza San Giacomo sarà uno spazio completamente a misura di pedone – fa sapere l’amministrazione – in linea con l’obiettivo di rendere più vivibili i quartieri storici e valorizzare la dimensione comunitaria degli spazi urbani”.
Oltre alla pedonalizzazione della piazza, la Giunta ha approvato anche altre misure che riguardano la mobilità cittadina. In particolare, è stata regolamentata la sosta nell’area del Mercato di San Benedetto, dove, a seguito del trasferimento delle attività in piazza Nazzari, i residenti con pass potranno parcheggiare sia nell’anello interno che esterno del mercato nelle giornate di venerdì e sabato.
Sul fronte della sicurezza scolastica, sono state istituite due nuove “Zone scolastiche permanenti” a traffico limitato, in via Fabio Filzi (tra via Montecassino e via Santa Maria Chiara) e in via dei Partigiani (tra via Marzabotto e via delle Fosse Ardeatine). Qui sarà vietato circolare, sostare e fermarsi con qualsiasi veicolo, per proteggere l’accesso agli istituti scolastici e migliorare la qualità dell’aria nelle zone frequentate da studentesse e studenti.
Infine, sul piano delle attività produttive, arriva un sostegno concreto ai concessionari del Mercato civico di Sant’Elia temporaneamente trasferiti in altri mercati cittadini. Per loro è stata approvata un’agevolazione sul canone di concessione fino al 31 dicembre 2026.
Il Comune di Cagliari conferma dunque il proprio impegno verso una città più sostenibile, sicura e a misura di comunità. “Proseguiamo nel percorso di trasformazione urbana con interventi concreti – spiegano da Palazzo Bacaredda – ascoltando le esigenze di residenti, famiglie e operatori economici”.

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