Puddu (M5S) parla della sentenza che lo ha costretto a ritirarsi: “Una ‘bussinara’, ma ne uscirò più forte”
L'ex sindaco di Assemini però ha promesso: «ne uscirò più forte!».
Mario Puddu, ex sindaco di Assemini del Movimento Cinque Stelle, torna a parlare dopo la sentenza di condanna per abuso d’ufficio nei suoi confronti del 18 ottobre che lo ha costretto a ritirarsi dalla corsa per la presidenza della Regione Sardegna. «Questa esperienza politica mi ha regalato quella che per adesso ritengo la più bella giornata della mia vita – racconta Puddu – (il 10.06.2013, giorno in cui sono diventato sindaco di Assemini) e quella più triste (il 18.10.2018, insomma, si seus cumprendius). Lutti di cari a parte».
«Diciamo da sempre che le difficoltà aiutano a crescere – spiega l’ex primo cittadino asseminese – da sindaco dicevo “meglio delle buone e costruttive critiche, perché aiutano a migliorare il mio operato”. Certo, il “conto” che mi è stato presentato giovedì scorso è davvero tosto e inaspettato: arrori, pitica sa bussinara!».
«Tra riflessioni, risate autoironiche, prese di coscienza, abbracci e messaggi di conforto, momenti in cui accuso il colpo, sto metabolizzando la vicenda e maturando una convinzione che diventa sempre più certezza: ne uscirò più forte!» conclude l’ex candidato.
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Malumori in casa Psd’Az: Solinas confermato, Chessa si autosospende
Il recente congresso è stato segnato da tensioni interne che da tempo agitano il partito. Queste tensioni sono esplose in un acceso dibattito riguardante l'elezione di Moro alla presidenza, che ha portato all'autosospensione dei consiglieri regionali Piero Maieli e Gianni Chessa
Il Partito sardo d’Azione ha riconfermato i suoi leader durante il recente congresso a Arborea. Christian Solinas, l’ex presidente della Regione, continuerà a ricoprire il ruolo di segretario, mentre Antonio Moro, già assessore dei Trasporti nella sua giunta, è stato confermato presidente.
Tuttavia, il congresso è stato segnato da tensioni interne che da tempo agitano il partito. Queste tensioni sono esplose in un acceso dibattito riguardante l’elezione di Moro alla presidenza, che ha portato all’autosospensione dei consiglieri regionali Piero Maieli e Gianni Chessa, entrambi eletti nelle liste dei Quattro Mori.
Le divergenze emerse durante il congresso rappresentano un terremoto per il Partito sardo d’Azione, specialmente mentre si stanno discutendo le alleanze per le elezioni comunali a Cagliari, Sassari e Alghero. Maieli e Chessa sostenevano Quirico Sanna come alternativa a Moro per la presidenza, criticando la classe dirigente del partito per la mancanza di visione e responsabilità politica.
Tuttavia, il tentativo di eleggere Sanna è stato respinto dai vertici del partito, che hanno contestato le modalità della sua candidatura. Moro ha sottolineato che le regole devono essere rispettate da tutti i membri del partito e ha respinto l’idea che i consiglieri regionali possano imporre le proprie volontà.
Secondo Moro, il congresso ha dimostrato la maturità e la consapevolezza del Partito sardo d’Azione nel prendere decisioni politiche senza essere influenzato da pressioni indebite o forzature. Ha criticato Maieli e Chessa per cercare di ottenere potere e influenze senza rispettare le procedure del partito.
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